“È partito l’iter autorizzativo per un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti, che verrebbe realizzato a Monfalcone, nel completo silenzio delle amministrazioni comunali di Monfalcone e Duino Aurisina. L’impianto sarà situato sulla fascia di rispetto del fiume Timavo e vicino alle Terme Romane, e chiede il trattamento di 185 mila tonnellate di rifiuti per produrre combustibile solido secondario (CSS) per cementifici, centrali termoelettriche e inceneritori”. Lo rendono noto i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, il deputato Luca Sut e i consiglieri comunali di Duino Aurisina, Lorenzo Celic, e Monfalcone, Gualtiero Pin
“Stando al piano di gestione dei rifiuti regionale, aggiornato da pochi mesi, ciò comporterebbe l’importazione di altre tonnellate provenienti da fuori regione e altri rifiuti bruciati – continuano gli esponenti del MoVimento -. Parliamo di una struttura che si collocherebbe sulle foci del Timavo, a un centinaio di metri dalle Terme romane e a meno di un chilometro dal Villaggio del Pescatore. La richiesta di autorizzazione è per il trattamento di 185 mila tonnellate, quando il piano regionale ne prevede al massimo 120 mila in tutto il Friuli Venezia Giulia”.
“Sempre in base al piano regionale, l’impianto, per essere considerato sostenibile, deve trovarsi in prossimità di un impianto che possa bruciare il CSS – spiegano i portavoce -. Nonostante le rassicurazioni avute in passato, la nostra preoccupazione rimane la stessa. Speriamo di essere smentiti, ma uno dei siti a cui potrebbe essere destinato il CSS prodotto, dista ad un chilometro ed è la centrale termoelettrica di a2a”.
“La società proponente ha sede legale in provincia di Bolzano – conclude la nota – e lo scorso anno si è vista bocciare in via definitiva anche dal Consiglio di Stato la realizzazione di un inceneritore nella sua provincia, proprio perché avrebbe importato rifiuti da fuori provincia”.