“La nostra montagna è abbandonata a se stessa e lo spopolamento non è certo una causa da ricondurre al solo calo demografico. I problemi emersi di recente, come quello del Passo di Monte Croce Carnico, su cui si registrano ancora balletti indecorosi con soluzioni che hanno del fantasioso, sono alcune delle concause che rischiano di isolare ulteriormente intere comunità oltre a creare danni economici irreversibili alle attività locali. A questo si unisce, per esempio, la questione dei medici di vallata con un’unica figura per tutta la Carnia. Un dato che si commenta da solo e che evidenzia lo stato di abbandono di interi territori”.
Così, in una nota, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S), ribadendo che la montagna deve essere una risorsa, un territorio da valorizzare e sviluppare e non da assistere con logiche di intervento impattanti e poco lungimiranti.
“La montagna – continua la pentastellata – dovrebbe e deve essere un luogo in cui vivere e lavorare grazie alla possibilità di godere dei servizi essenziali e delle infrastrutture digitali, bloccando così lo spopolamento in atto da anni. Ricordiamo al presidente Fedriga che la montagna non si sostanzia solo nel potenziamento degli impianti sciistici e che la politica del ripopolamento della montagna perseguita ha registrato, negli anni, un decremento costante”.
“A lasciare questi territori – spiega l’esponente di opposizione – sono soprattutto i giovani in età lavorativa, spinti dalla ricerca di migliori prospettive professionali e di vita; questa emigrazione selettiva ha effetti negativi che si ripercuotono sul dato demografico con meno nascite, implicando un invecchiamento della popolazione”.
“La nostra è una montagna ad economia transfrontaliera: è sufficiente varcare il confine, andando in Austria o in Slovenia, per cogliere diversi vantaggi come quelli sulle imposte, accise, costo del lavoro ed infine carburanti dai prezzi ridotti. La diminuzione della popolazione è un problema grave e necessita di interventi mirati. Questa Giunta continua a dormire sonni tranquilli invece di risolvere le innumerevoli questioni che rischiano di contribuire ad acuire una rotta difficile da invertire”.