
“Drammi come quello di Pordenone, l’ennesimo di una lunga serie, non devono ripetersi per nessun motivo. È necessario moltiplicare le forze e l’impegno per scongiurare che si ripresentino anche una volta soltanto in futuro”.
Lo auspica, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), manifestando il proprio dolore ed esprimendo la sua vicinanza alla famiglia del giovane operaio deceduto a Maniago (Pordenone) durante il proprio turno di lavoro notturno su una macchina che stampa ingranaggi industriali. Il tutto a poche ore di distanza di un’analoga disgrazia accaduta in Campania.
“Sul delicatissimo e prioritario tema della sicurezza sul lavoro – aggiunge l’esponente pentastellata – non devono esistere campanilismi o appartenenze politiche in grado di condizionare o limitare una visione e un’alacrità operativa che devono diventare, concretamente e non solo a parole, prioritarie a livello trasversale. Basta con le sterili parole e le aride promesse: è necessario attivarsi in maniera definitiva attraverso un convinto pressing di squadra”.
“L’ennesima vita spezzata, in questo caso giovanissima, rilancia l’allarme sociale e umano da noi più volte espresso, insieme alla necessità di istituire immediatamente – ricorda Capozzi – quell’Osservatorio sulla Salute e sulla Sicurezza nel mondo del lavoro, proposto dal MoVimento 5 Stelle già nell’ottobre 2021. Il numero delle morti bianche in Friuli Venezia Giulia avrebbe dovuto essere azzerato ormai da tempo. Invece, pare aumentare di continuo, gettando nella disperazione tante famiglie della nostra regione e assestandosi, purtroppo, a livelli altissimi anche a livello nazionale”.
“Non basta un doveroso richiamo alle imprese, affinché migliorino le condizioni di sicurezza dei dipendenti, e anche agli stessi lavoratori, affinché diventino sempre più consapevoli dei rischi che si trovano ad affrontare. L’impegno – sottolinea la rappresentante del M5S – deve riguardare tutte le parti coinvolte, a partire dalle Istituzioni. Rafforzare l’informazione e la prevenzione quali capisaldi sui quali la Regione deve investire, partendo dalle scuole per formare gli imprenditori del futuro riguardo l’importanza della sicurezza sul lavoro e le conseguenze a essa collegate”.
“L’Osservatorio che, ancora una volta, chiediamo a voce alta – conclude Capozzi – deve essere un organo attivo e propositivo, costituito da soggetti competenti, che non può limitarsi a raccogliere le tristi statistiche che provengono dal territorio ma che, invece, deve trasformarsi in un punto di riferimento reale e univoco per la gestione delle azioni di prevenzione, affinché l’obiettivo ‘vittime zero’ sia davvero una meta perseguibile”.