Intervento estrapolato durante l’incontro con i cittadini tenutosi a Villa Santina giovedì 21 marzo 2013.
Mi chiamo Michele Lisco, ho 56 anni, risiedo a Tarvisio e sono sposato con due figlie adolescenti. Dopo il conseguimento della laurea in Scienze politiche all’Università di Trieste ho maturato alcune esperienze formative in Italia, in Europa e in Centro America, sia come dirigente di una nota multinazionale del calzaturiero, sia come imprenditore. Gli affetti familiari e l’attaccamento alla mie radici, mi hanno ciclicamente riportato a casa e mi sono definitivamente stabilito nella nostra regione. Negli anni ’90 la passione per l’attività manageriale mi ha aperto la strada ai settori della finanza d’impresa e della sanità: ho gestito una finanziaria appartenente alle industrie trevigiane e la maggiore casa di cura polispecialistica presente nell’ambito della Regione Friuli Venezia Giulia. In seguito ho avuto l’opportunità di perfezionare le mie competenze partecipando alla fondazione di alcune aziende specializzate nel comparto della riabilitazione motoria ubicate nel territorio triestino. Esse sono successivamente confluite in un consorzio specializzato nell’erogazione di servizi sanitari alla persona, il cui scopo si è incentrato sul controllo degli sprechi, delle inefficienze e della garanzia di professionalità. Al momento dirigo un’azienda che ha sede a Udine ma che è presente anche in altre località. Le esperienze, cui ho appena fatto brevemente cenno, mi portano a cercare nuovi modelli di gestione delle attività economiche e sociali, in cui si prediliga un approccio più territoriale e partecipativo che renda i luoghi in cui viviamo ad alta qualità ambientale, attraverso l’economia verde, l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Un altro tema a me caro è l’istruzione: ha bisogno di essere sostenuta e invece, viene continuamente privata degli strumenti per educare a seguito dei tagli selvaggi che umiliano la classe insegnante e i nostri studenti. Inoltre, è importante rafforzare la formazione professionale per permettere ai giovani di affacciarsi preparati al mondo del lavoro, ma anche sviluppare la ricerca universitaria oltre gli ambiti localistici. Per le aree montane va pensata una nuova distribuzione del carico di lavoro e di spesa delle famiglie, attraverso ad esempio, una più ampia offerta di scuole materne, unito ad un significativo alleggerimento dei carichi fiscali che penalizzano il bilancio domestico. Credo, con entusiasmo, che sia venuto il momento di assumerci delle responsabilità dirette nella gestione della “cosa pubblica”: solo così potremo rendere più realizzabili le prospettive di un futuro dignitoso ai nostri figli e ai giovani di domani. Il contributo d’esperienza che mi sento di offrire è orientato in particolare alle tematiche riguardanti il lavoro: sia in senso generale che come sistema complesso di produzione e servizi. C’è molto da rinnovare ed innovare; ritengo che ognuno debba profondere al massimo i propri sforzi, partecipando e mettendo a disposizione della comunità le conoscenze e le abilità di cui dispone. Pertanto, con forte coinvolgimento, mi propongo e offro la mia esperienza nella speranza che ciò possa costituire una forma di valore aggiunto a favore di un sistema efficiente, moderno e dinamico. Concludo ricordando che il motivo che mi ha portato a candidarmi con il Movimento 5 stelle risiede nella forte concentrazione di principi etici, morali e sociali indispensabili all’imminente cambiamento.