Schierarsi contro le pratiche che provocano sofferenza agli animali usati a fini scientifici, promuovere e diffondere una cultura delle metodologie alternative alla sperimentazione animale, valutare la realizzazione di percorsi di formazione ad hoc, destinati a studenti universitari e professionisti della ricerca, al fine di acquisire, implementare e diffondere una maggiore comprensione delle metodologie alternative. Sono gli obiettivi di una mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale.
“Come tutti sappiamo, purtroppo, il progetto ‘Light up’, promosso dall’Università di Parma, prevede interventi invasivi al cervello e l’uccisione finale di macachi per scoprire la causa della cecità in caso di determinate lesioni neurologiche – spiega la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo, prima firmataria del documento -. Una sperimentazione che il Ministero della Salute ha classificato con il grado di dolore più alto e che ha portato a una battaglia legale nella quale, tra sentenze opposte nei diversi gradi di giudizio, è stato comunque riconosciuto dal Consiglio di Stato la ‘indubbia sofferenza’ nel provocare la ‘cecità in esseri senzienti’”.
“La legislazione italiana prevede che l’utilizzo di animali a fini scientifici o educativi sia consentito soltanto quando, per ottenere il risultato ricercato, non sia possibile ‘utilizzare altro metodo o una strategia di sperimentazione scientificamente valida, ragionevolmente e praticamente applicabile che non implichi l’impiego di animali vivi’ – ricorda Dal Zovo -. A questo scopo è stato istituito, con decreto del Ministero della Salute del 2019, un apposito Gruppo di lavoro”.
“Il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato negli anni una sensibilità in materia, con una legge regionale del 2010 che promuove la tutela degli animali favorendo la diffusione di metodologie innovative, da utilizzare a fini sperimentali o ad altri fini scientifici e didattici che non facciano ricorso all’uso di animali vivi – aggiunge la consigliera M5S -. Esiste inoltre uno specifico Comitato etico regionale per la sperimentazione animale, con funzioni propositive in merito alle metodologie alternative”.
“Il problema principale è che la legge viene sempre finanziata con dotazioni irrisorie e addirittura, per quest’anno, i fondi sono stati azzerati. C’è bisogno di un’evoluzione anche sotto questo punto di vista. Con questa mozione vogliamo chiedere al Consiglio regionale una voce unanime nell’esprimere contrarietà alla sentenza del Consiglio di Stato, che ha disposto la ripresa degli esperimenti sui macachi. Vogliamo inoltre chiedere ai nostri colleghi e alla Giunta – conclude Dal Zovo – di spingere, anche economicamente, sui metodi alternativi: se mai si comincia, mai si metterà fine a pratiche che vedono l’uomo predominare sulle altre specie animali”.