Il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia ha presentato una mozione, che sarà discussa nella sessione d’aula della prossima settimana, che punta a risolvere le criticità del sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati, per i quali il sistema Sprar è stato mantenuto nel Decreto Sicurezza. “Parliamo di persone che si trovano in una condizione di vulnerabilità e a rischio di marginalità, sfruttamento e abusi ma che spesso non provengono da zone di guerra” sostiene il capogruppo M5S, Andrea Ussai, primo firmatario della mozione.
I minori stranieri non accompagnati in Friuli Venezia Giulia sono in continuo aumento: il Piano triennale per l’integrazione delle persone straniere immigrate 2017-2019 sottolinea come ne siano stati presi in carico dai servizi sociali dei Comuni 630 nel 2017 (contro i 111 nel 2013). Inoltre, il Report statistico mensile della Direzione generale immigrazione del dicembre 2018 ne conta 785 in Fvg, che è passata dal decimo al terzo posto in Italia. Secondo il Piano annuale dell’immigrazione 2018, la nazionalità più rappresentata è il Kosovo (30,9%), seguita da Pakistan e Albania, territori quindi non interessati in questo momento da guerre o carestie, come precisato anche da alcuni componenti della Consulta regionale immigrazione. Il 97% dei minori ricade nella fascia 14-17 anni con netta prevalenza dei diciasettenni (315 su 469).
Mediamente il costo per l’accoglienza in struttura è di 75 euro, di 45 rimborsati dallo Stato mentre la parte restante è coperta dalla Regione che per il 2018 ha trasferito risorse ai Comuni per questo scopo pari a 4,8 milioni di euro, a cui sono stati aggiunti 940 mila euro con l’assestamento di bilancio. “Di fronte a tali cifre e risorse – afferma Ussai – risulta quanto mai necessario definire un perimetro di regolarità in modo da tenere sotto controllo i costi ed eliminare disequilibri tra diverse strutture e zone del territorio. C’è inoltre da rilevare come i 40 tutori volontari presenti nell’apposito elenco sia un numero troppo esiguo, dovuto perlopiù alla scarsa disponibilità a ricoprire tale ruolo”.
Su queste basi, la mozione impegna la Giunta ad attivarsi presso le autorità competenti affinchè sia data prioritaria applicazione, laddove ci siano i presupposti, alle disposizioni per il ricongiungimento con la propria famiglia in patria o quantomeno a privilegiare l’affido familiare rispetto all’accoglienza in comunità, soprattutto in presenza di un parente sul territorio regionale. Si chiede inoltre di supportare i Comuni e la rete degli Sprar e a rivedere urgentemente il regolamento per le strutture di accoglimento residenziale per finalità assistenziali al fine di definire e pianifica il miglioramento delle strutture stesse e consenta di controllare i costi ed evitare disparità di spesa e di trattamento. Infine, la mozione si pone l’obiettivo di potenziare la formazione, anche attraverso l’attivazione di corsi brevi di 150 ore orientati all’offerta lavorativa, e di promuovere campagne di sensibilizzazione con lo scopo di raccogliere adesioni per l’esercizio della funzione di tutore di minore straniero non accompagnato.
“La prossima settimana – conclude Ussai – ci saranno altre due mozioni sul tema dell’immigrazione: una della Lega che punta a forme di garanzia per le strutture che ospitano minori non accompagnati in caso di danni, l’altra del consigliere di Open – Sinistra Fvg, Furio Honsell, contro il Decreto Sicurezza. Noi vogliamo evitare strumentalizzazioni e proponiamo soluzioni che mirano ad affrontare in maniera concreta un tema assolutamente cruciale”.
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