“Questo splendido allestimento natalizio, ormai pronto per essere inaugurato proprio in questa location dall’immenso valore religioso, storico e architettonico, costituisce il frutto di un importante percorso che ha visto coinvolta l’intera comunità gradese. Parliamo infatti di ben 40 volontari tra artisti, artigiani e professionisti dalle svariate competenze, che hanno dato vita a un’opera unica e irripetibile”.
Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) che ha assistito, quale componente della delegazione dell’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia, ai preparativi della cerimonia con cui nel tardo pomeriggio di oggi verrà presentato il presepe interamente progettato e realizzato a Grado, che ha richiesto oltre due anni di lavoro da parte dei volontari dell’Isola d’Oro.
“Si tratta di un’opera incentrata sulla nascita di Gesù – afferma la Capozzi, reduce dall’udienza con il Santo Padre negli spazi di Città del Vaticano – ma, allo stesso tempo, intrisa delle tradizioni e della storia di Grado perché la Natività viene posta all’interno di un casone, tipica costruzione di canne e paglia, utilizzata in passato proprio dai pescatori gradesi”.
“Lo stesso Pier Paolo Pasolini – precisa la pentastellata da Roma, dove è stato appositamente creato persino un inedito bacino d’acqua – si era innamorato di un casone della laguna di Grado, ospitato sull’isoletta di Mota Safon. Al punto da girarci alcune scene del film Medea. L’ambientazione è quella della laguna. Tant’è che le statue sembrano intrise del suo fango, mentre gli stessi re Magi arriveranno su due battele, le celeberrime imbarcazioni a fondo piatto utilizzate per spostarsi tra gli isolotti”.
“Il ‘Presepe della Comunità di Grado’ è un’opera importante – dettaglia la consigliera – dalla quale traspaiono l’amore e la ricca tradizione della comunità gradese. Un lavoro che ha richiesto lunghi mesi di sacrifici e creatività, andando a costituire una vetrina per la nostra intera regione”. “Questo presepe, pronto per essere ammirato dagli occhi di persone di ogni angolo del pianeta proprio alla vigilia di un anno che porrà Roma all’attenzione mondiale grazie al Giubileo, offre sguardo minuzioso – conclude la Capozzi – sull’ambiente lagunare, sulla sua peculiare umanità e persino sulla sua popolazione avifaunistica, ponendo l’accento sulla civiltà casonera stratificata in secoli di esperienze e di accumulo di conoscenze”.