“Finiamola con gli scaricabarile e lo sciacallaggio mediatico sull’emergenza coronavirus, tanto più se a cercare l’inutile scontro politico è il Presidente della Commissione Sanità che non viene convocata da novembre”. Lo afferma il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia, replicando al leghista Ivo Moras, che imputa al Governo le carenze di dispositivi di protezione.
“È paradossale che Moras imputi ad altri un approccio conflittuale e irresponsabile, salvo poi abbandonarsi a polemiche che non servono a nulla in questa situazione, raccontando una parte del problema – aggiungono i consiglieri M5S -. Anche i professionisti del settore, come testimonia l’intervista di oggi a un primario sulla stampa, chiedono a gran voce di non fare gli sciacalli, ma di mettersi a cercare il materiale carente, che purtroppo ancora oggi viene perlopiù prodotto all’estero”.
“Moras se la prende con la centralizzazione dell’acquisto dei DPI, che però è datata 26 febbraio – continua la nota -. Fino a quel momento la fornitura di dispositivi agli operatori spettava alla Regione, che in ogni caso può sempre provvedere autonomamente come sta in effetti facendo. Ma, come la Regione ha incontrato e incontra delle difficoltà nel reperire tutti gli elementi necessari, altrettanto è successo al Governo, che si è mosso ottenendo anche gli aiuti che stanno arrivando da tutto il mondo, pertanto non ci sembra il caso di montare polemiche e sollevare polveroni politici in un momento in cui tutti, senza distinzioni, stanno facendo il possibile”.
“Un’interrogazione del consigliere regionale Andrea Ussai ricorda come ‘ il 23 febbraio il Coordinamento Continuità Assistenziale SNAMI FVG segnalava che molti presidi non disponessero di DPI adeguati e/o in numero sufficiente, richiedendo che questi venissero forniti con urgenza in tutte le sedi per operare in sicurezza’. Sarebbe per noi facile chiedere a Moras a chi spettasse questo compito, visto che l’accentramento della Protezione Civile è avvenuto solamente tre giorni dopo: lo faremo nella Commissione competente, inattiva dal 26 novembre 2019, che dovrebbe occuparsi anche di questa emergenza e che, gli ricordiamo, può essere convocata anche in videoconferenza”.