«La riforma della Valutazione di impatto ambientale proposta dal governo Gentiloni è l’ennesimo mostro che minaccia l’ambiente. Chiediamo ufficialmente alla Regione Friuli Venezia Giulia di esprimere parere negativo a questa riforma giovedì prossimo nell’ambito della conferenza Stato Regioni chiamata a esprimere il proprio parere». A chiederlo sono i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Elena Bianchi, Eleonora Frattolin, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai.
«Con il pretesto di riformare la Via il governo ha tolto la finalità “di proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione dell’ecosistema in quanto risorsa essenziale per la vita”. Questi principi fondamentali vanno subito ripristinati – rimarcano i pentastellati -. Inoltre è stata del tutto soppressa la fase della consultazione pubblica dalla fase di Valutazione di assoggettabilità. Infine nel procedimento non si integra la Vis e ci sarà un’unica conferenza dei servizi provvisoria che riassumerà tutti i permessi. Inclusa una sanatoria dopo un eventuale disastro per i territori».
«Questo decreto – spiegano i consiglieri del M5S – si discosta dalla direttiva europea che dovrebbe recepire. Anzi, in molti punti va proprio in senso contrario, come per la partecipazione pubblica. Anche il Friuli Venezia Giulia deve dire un NO forte e chiaro alle modifiche che finiranno per distruggere il nostro territorio e per mettere il bavaglio ai cittadini».
«Abbiamo pronta una mozione con la quale chiederemo alla presidente della Regione Serracchiani di attivarsi presso il governo Gentiloni per correggere le mostruosità contenute in questa riforma. Allo stesso tempo – annunciano i portavoce del M5S – a breve depositeremo in Consiglio regionale una proposta di legge regionale per innovare i processi decisionali in materia di Valutazione dell’impatto ambientale delle opere sul nostro territorio, rendendoli più condivisi e inclusivi attraverso la promozione della partecipazione dei cittadini. La nostra proposta si basa sulla convinzione che le preferenze – i valori, gli interessi, le opinioni – dei cittadini su un determinato progetto che trasforma il territorio in cui vivono non possono e non devono solo essere “contate” o “aggregate”. Anche il Friuli Venezia Giulia, così come gran parte del nostro Paese, è molto fragile. Per questo – concludono i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle – va difeso e tutelato con tutti i mezzi».