“Siamo stanchi dei soliti annunci. Non tollereremo che si faccia un’altra campagna elettorale sui passaggi a livello prendendo in giro, per l’ennesima volta, i cittadini, soprattutto se a spese loro”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che ieri sera ha organizzato una diretta Facebook sul nodo ferroviario di Udine, insieme al presidente del Comitato per la dismissione dei passaggi a livello, Matteo Mansi, e all’esponente dello stesso Comitato, Maria Stella Masetto.
“Abbiamo voluto fare un po’ di chiarezza su un problema annoso dopo le ultime notizie tutt’altro che confortanti – sostiene Sergo -. Nonostante ci sia un piano di Rete Ferroviaria Italiana da 203 milioni di euro, il cui progetto parla esplicitamente di dismissione della linea urbana, nei giorni scorsi abbiamo avuto la doccia fredda, leggendo sulla stampa che i passaggi a livello rimarranno dove sono. Dopodiché l’assessore Pizzimenti e il sindaco Fontanini, peggiorando la già delicata situazione, hanno annunciato una lettera a RFI, in cui chiedono sì l’eliminazione dei passaggi a livello, ma a modo loro”.
“Secondo quanto appreso dai media – continua il capogruppo M5S – l’assessore e il sindaco si sarebbero dichiarati favorevoli a prevedere una linea interrata che colleghi il nord e il sud della città e che andrebbe a interessare una zona densamente abitata come Udine est. Probabilmente chi propone e chi accoglie queste idee non ha idea di cosa possa significare questo per la città nei prossimi dieci anni”.
“Una vicenda incredibile – hanno aggiunto i rappresentanti del Comitato. Non più tardi di un paio di anni fa, chi oggi parla di interramento si scagliava contro la linea che taglia in due la città. L’ultima ipotesi emersa, che di fatto è una grande galleria in mezzo alle case, avrebbe costi enormi e comporterebbe grandissimi disagi per i cittadini, con decine di case demolite o, peggio, lesionate. Stanno spostando in avanti la palla, senza però tenere conto di cosa sia il territorio di Udine. Per qualcuno RFI viene prima della città e dei suoi 100 mila cittadini, per noi no”.