“Noi diciamo NO all’elettromostro”. È questo il titolo dell’incontro pubblico che si terrà sabato 5 novembre alle ore 18 al Meeting Point San Marco in via Scamozzi 5 a Palmanova. Protagonisti dell’evento il portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera Giorgio Sorial, il portavoce del M5S in Consiglio regionale Cristian Sergo, il presidente del Comitato per la difesa del Friuli rurale Aldevis Tebaldi, oltre ai sindaci e ai cittadini dei comuni devastati dalla realizzazione di quest’opera.
«Terna sostiene che questo intervento sia adatto al carattere dei luoghi e che non abbassi la qualità paesaggistica. Invece, come più volte abbiamo già avuto modo di sottolineare, l’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia, lungo ben 39 km, sta modificando in modo irreparabile il paesaggio pur essendo – ricorda Sergo – assolutamente inutile dal punto di vista energetico. Recentemente la conferenza dei servizi, ultimo atto per la rideterminazione dell’iter relativo all’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest rinnovato dopo la bocciatura del Consiglio di Stato, ha espresso un parere favorevole, nonostante la contrarietà dei comuni di Basiliano, Lestizza, Mortegliano, Pavia di Udine, Palmanova, San Vito al Torre e Trivignano. Queste amministrazioni, come il Comitato per la difesa del Friuli rurale e il MoVimento 5 Stelle, da sempre infatti sono a favore dell’interramento dell’opera».
«Per la giunta Serracchiani, invece, l’elettrodotto deve essere completato costi quel che costi. Sulle reali motivazioni che stanno alla base di quest’opera, che con i suoi piloni sta devastando il territorio del Friuli Venezia Giulia, l’esecutivo regionale ha sempre preso per i fondelli i cittadini – attacca il portavoce del M5S -. Poche settimane fa è arrivato a citare il Programma triennale di Sviluppo del 2002 – vecchio quindi di 14 anni – e a confermare – addirittura – la futura realizzazione dell’elettrodotto sottomarino Divaca-Salgareda di ben 1 GW. Un impianto che renderà totalmente inutile l’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia».
«Inoltre – ricorda Sergo – negli ultimi 24 mesi è raddoppiata l’energia elettrica prodotta dalle centraline elettriche autorizzate dalla Regione e la stessa Terna, all’interno del procedimento di Via, ha dovuto ammettere che il fabbisogno energetico del Friuli Venezia Giulia dal 2008 al 2014 sia diminuito dell’8,5%. Bene, nonostante queste evidenze la giunta Serracchiani vuole comunque andare avanti. Vuole innalzare gli ultimi piloni dell’elettrodotto, in barba ai pronunciamenti contrari del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e del Consiglio di Stato che hanno dato ragione ai cittadini, ai comitati e a quei sindaci “ribelli” che con grande orgoglio difendono il paesaggio della nostra Regione».