«I 110 profughi arrivati ieri al Cie di Gradisca d’Isonzo sono quelli che, in questi ultimi giorni, si trovavano a Gorizia, sotto la pioggia. Si tratta, dicono, di un’emergenza: “piove e non possiamo lasciarli all’addiaccio. Vero, queste persone non possono essere lasciate per strada o sulle rive dell’Isonzo – precisa il portavoce del M5S in Consiglio comunale di Gradisca Michele Freschi – ma facendo un rapido calcolo siamo già arrivati alla quota di 380 profughi».
«Bisogna ricordare che l’anno scorso, con una mozione votata all’unanimità in Consiglio regionale, avevamo espresso la nostra contrarietà a utilizzare la struttura del Cie come Cara e che una mozione simile era stata votata con il medesimo esito anche dal Consiglio comunale di Gradisca d’Isonzo – commenta la portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Ilaria Dal Zovo -. Pochi mesi dopo, nel corso della notte, in piena emergenza, erano state condotte alla struttura altre 30 persone che – dicevano – sarebbero dovute rimanere lì per un breve periodo di tempo. Ora, a distanza di un anno, non solo la struttura Cie viene utilizzata regolarmente come Cara, andando quindi contro il volere sia del Consiglio regionale che di quello comunale di Gradisca, ma i numeri – attacca Dal Zovo – cominciano ad aumentare troppo e senza una strategia condivisa con il Comune o con il territorio».
«Inoltre il nuovo Prefetto, esattamente come quello di prima, utilizza Gradisca come una risorsa per ogni presunta emergenza. Invitiamo pertanto il prefetto a venire a spiegare il suo operato non al Consiglio comunale, ma ai cittadini in un incontro pubblico – chiede Freschi -. Ricordiamo che si dovrebbe parlare di emergenza solo in caso di eventi imprevisti e imprevedibili. Dopo due anni di “emergenza” non si può certo sostenere che “improvvisamente” nell’ottobre 2015 è arrivata la pioggia e che nessuno se l’aspettava!».
«Questa situazione continua a non essere risolta perché chi di dovere non è stato in grado, per scarsa capacità o per mancanza di risorse o per altri motivi, di organizzare una accoglienza adeguata nonostante avesse tanto tempo a disposizione – sottolinea la portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale -. Abbiamo saputo, inoltre, che ci sarebbe una strategia per aumentare il personale e ampliare il Cara. Qualcuno vuole trasformare la struttura in un centro di accoglienza come quello di Lampedusa? Si vuole raggiungere questo obiettivo un passetto alla volta e senza coinvolgere la comunità locale? Siamo di fronte al rischio concreto di vedere quadruplicato il numero degli ospiti?» si chiede Dal Zovo.
«Gradisca ha già fatto e continua a fare molto in termini di accoglienza e continuerà a farlo. Il MoVimento 5 Stelle di Gradisca d’Isonzo continua a ritenere un obbligo morale quello della solidarietà, ma – concludono i portavoce del M5S – chiediamo che anche gli altri Comuni si dimostrino altrettanto solidali».