Occupazione, Capozzi: Ublox, Governo e Regione tutelino i 200 lavoratori

“Sembra, purtroppo, un autentico paradosso: 200 posti di lavoro messi in seria discussione proprio in un settore proiettato verso il futuro e ad alto impatto tecnologico. Il rischio di chiusura della Ublox va affrontato subito con grande serietà, al fine di salvaguardare i diritti delle famiglie coinvolte, ma anche l’alto livello di professionalità delle figure interessate”.

Lo auspica in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), concentrandosi sulle problematiche legate al futuro della Ublox di Sgonico, realtà con sede in Svizzera, dopo l’allarme lanciato dall’Unione Sindacale di Base.

“La dismissione riguarderebbe il ramo d’azienda ‘cellular’ e coinvolgerebbe soprattutto figure altamente specializzate – aggiunge l’esponente pentastellata in relazione alle problematiche che riguardano l’azienda con sede nelle vicinanze della stazione di Prosecco nel comune di Sgonico – impegnate nell’area della ricerca e dello sviluppo delle comunicazioni. Ingegneri, soprattutto, ma anche amministrativi”.

“Il problema va preso immediatamente di petto, assicurando debito supporto a chi garantisce un simile patrimonio umano e professionale. Compito della Istituzioni – precisa Capozzi – è quello di inserirsi immediatamente nelle contrattazioni per supportare i lavoratori sia nella salvaguardia dei loro diritti rispetto l’azienda, sia nel garantire il loro percorso futuro”.

“In attesa di comunicazioni da parte dell’azienda attiva nel settore della telefonia cellulare, su una prospettiva che farebbe seguito ad analoghi provvedimenti già assunti nei confronti di altri reparti in Paesi diversi dall’Italia, emerge l’urgenza – sottolinea la rappresentante del M5S – con cui Governo e Regione Friuli Venezia Giulia siano chiamati a intervenire sulla vertenza. La convocazione di un tavolo immediato potrebbe costituire un prezioso punto di partenza, anche andando a stabilire una deroga, come richiesto dalle stesse organizzazioni sindacali, al numero minimo del personale interessato da crisi, in questo caso inferiore a 250, reclamando l’importanza strategica dell’azienda”.

“Le contrattazioni con le parti datoriali – conclude Capozzi – vanno perciò seguite e supportate in maniera concreta. Personalmente, mi unisco all’appello del collega Patuanelli affinché tutte le forze sindacali organizzino quanto prima una mobilitazione unitaria per affrontare il sempre più preoccupante tema della deindustrializzazione in regione”.