In vista dell’approvazione del regolamento regionale sulla coesistenza tra ogm e colture convenzionali e biologiche, vista l’urgenza dovuta alle paventate semine della prossima primavera, il gruppo del MoVimento 5 Stelle oggi ha chiesto la convocazione di una seduta della II Commissione per affrontare l’argomento. «Il Consiglio regionale deve prendere visione del testo – che non è ancora giunto ai consiglieri -, valutarne le eventuali modifiche a seguito delle audizioni tenute in questi giorni con i portatori di interesse e verificare se gli impegni richiesti alla Giunta regionale con la mozione di novembre siano o meno stati mantenuti» spiegano Cristian Sergo ed Eleonora Frattolin.
«Vista la delicatezza della materia e le sue ricadute ambientali riteniamo inoltre opportuno – aggiungono – che la II Commissione venga convocata in seduta congiunta con la IV Commissione».
Qui di seguito la mozione n. 13, approvata in data 19 novembre 2013, che impegnava la giunta:
– ad individuare le modalità, e ad emanare tempestivamente un provvedimento conseguente che escluda la semina e l’utilizzo all’interno della filiera zootecnica ed alimentare delle coltivazioni di mais Mon 810 coltivate durante i divieti previsti dalla l.r. 5/2011 e/o dal decreto interministeriale del 12 luglio 2013, data la contingenza e l’urgenza, tenendo conto anche della competenza esclusiva regionale in materia agricola sancita dall’art.117 della Costituzione e dello status di Regione a statuto speciale;
– ad emanare tempestivamente il regolamento d’attuazione della l.r. 5/2011 così come modificata dalla legge regionale 26 luglio 2013, n. 6 (Assestamento del bilancio 2013 e del bilancio pluriennale per gli anni 2013-2015 ai sensi dell’articolo 34 della legge regionale 21/2007);
– ad effettuare monitoraggi immediati nei campi a rischio di contaminazione, non solo di quelli confinanti, nell’ambito dell’attività di controllo prevista dall’articolo 7 della legge regionale 5/2011;
– ad attuare, nell’ambito delle proprie competenze, l’attività necessaria al rispetto dell’obbligo di tracciabilità dei prodotti contenenti OGM previsto dal regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2003, relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati, in modo da evitare che le granelle eventualmente contaminate si mescolino, quando vengono consegnate agli essiccatoi, a quelle non-OGM provocando un danno economico alla filiera agricola convenzionale e a quella biologica;
– a dare concretezza all’enunciata determinazione di giungere ad una regione OGM-free, partendo dall’orientamento del prossimo PSR, nel quale si dovranno sostenere le filiere OGM-free, che possono costituire un volano per rilanciare anche le colture seminative e la loro economia;
– a costituire subito il tavolo di consultazione per rendere operativa la l.r. 5/2011;
– ad attivarsi col Governo e col Ministero delle Politiche Agricole affinché sia istituito con urgenza (in vista della scadenza dei 18 mesi del divieto di semina del MON810 definiti dal decreto interministeriale) e di concerto con le associazioni di categoria, un tavolo di lavoro che porti all’approvazione di strumenti normativi che prevedano il bando definitivo della coltivazione OGM su tutto il territorio nazionale, applicando pienamente come fatto in altri Paesi europei, il principio di precauzione e la clausola di salvaguardia.