Prosegue la battaglia del MoVimento 5 Stelle contro l’utilizzo di Ogm nel Friuli Venezia Giulia. Nei giorni scorsi i consiglieri regionali M5S Frattolin, Bianchi, Dal Zovo, Sergo e Ussai hanno deciso di chiedere un voto al Governo della Repubblica a norma dell’art. 137 del regolamento interno del Consiglio regionale. «Con questo provvedimento straordinario impegniamo il governo Letta a mettere in atto tutte le azioni possibili per procedere all’adozione della clausola di salvaguardia così come previsto dall’articolo 23 della direttiva 2001/18/CE – spiega la consigliera regionale Eleonora Frattolin -. Una clausola di salvaguardia finalizzata a tutelare la salute umana, l’ambiente e il modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano».
«L’esecutivo nazionale – aggiunge Frattolin – deve inoltre predisporre gli strumenti normativi più idonei a dare concreta attuazione al divieto disposto dal decreto interministeriale 12 luglio 2013 del Ministro della Salute in concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e con il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Come abbiamo più volte segnalato, questo decreto interministeriale entrato in vigore l’11 agosto scorso non è corredato, infatti, da alcun regime sanzionatorio applicabile ai trasgressori. Di fatto non serve a nulla come ha ammesso anche l’assessore Bolzonello in Aula rispondendo a una nostra precisa interrogazione».
«Con questa proposta vogliamo coinvolgere tutto il Consiglio regionale in questa lotta contro l’utilizzo di Ogm sul nostro territorio – precisa la consigliera M5S -. È di competenza statale l’adozione della clausola di salvaguardia, unico strumento riconosciuto dalla comunità europea per vietare la coltivazione di sementi Ogm. Per questo, come Regione, dobbiamo fare fronte comune anche alla luce delle prime trebbiature realizzate da alcune aziende agricole pordenonesi dove sono state messe a coltura sementi di organismi geneticamente modificati, mais Mon810. Provocazioni – conclude Frattolin – che vanno bloccate quanto prima»