“Dopo la giornata in cui ci si lava la coscienza con belle parole, ecco il ritorno alla dura realtà”. Così il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia commenta la notizia, uscita oggi, della giocatrice di pallavolo citata per danni da una squadra di volley del Pordenonense per non avere annunciato alla società l’intenzione di avere un figlio.
“È inaccettabile che una donna non abbia la libertà di rimanere incinta senza dover avvertire la società sportiva di appartenenza delle proprie intenzioni – continuano i consiglieri M5S -. Ed è gravissimo che una gravidanza venga misurata in punti persi sul campo e in mancate sponsorizzazioni. Un episodio che la protagonista, suo malgrado, ha fatto bene a denunciare”.
“La vicenda raccontata dalla stessa giocatrice è di un paio di anni fa, ma è significativo che emerga il 9 marzo, all’indomani di una data in cui si susseguono messaggi e dichiarazioni che invocano una parità di genere che, evidentemente, ancora non c’è. La speranza – concludono gli esponenti pentastellati – è che l’episodio serva ad aprire gli occhi, alla politica in primis, affinché si prendano provvedimenti seri per eliminare ogni fattore di disparità e per fare in modo che una gravidanza non sia mai più considerata una colpa”.