Non usa mezzi termini Stefano Patuanelli, capogruppo al Senato del M5S, intervenendo sui casi scottanti che riguardano l’assessore regionale alle attività produttive e al turismo.
“A mio parere il fatto più grave è che Bini in questi anni ha mentito agli abitanti del Friuli Venezia Giulia – spiega Patuanelli – asserendo di non ricoprire più alcun ruolo in Euro Promos, cosa che recentemente si è scoperta non vera per sua stessa ammissione durante un dibattito consiliare. Non è credibile che una persona venga inquadrata e stipendiata da una società ed in essa non fornisca alcun contributo al fatturato, sarebbe contrario ai più elementari principi di economia aziendale. Quindi la posizione di dirigente in una società che tra l’altro, direttamente o attraverso cooperative che appartengono al gruppo, ha vinto molte gare d’appalto nei Comuni di questa regione è in evidente conflitto di interesse con il ruolo di assessore”.
L’ex ministro nel governo Conte2 e Draghi si sofferma poi sull’acquisto che Bini ha concluso con Mediocredito, con trattativa privata, di tre unità immobiliari situate a Trieste. “L’operazione può anche non aver violato leggi e regolamenti come dice l’assessore ma è alquanto poco etico che un amministratore regionale abbia rapporti non istituzionali con una società partecipata regionale; anche in questo caso il potenziale conflitto di interessi è evidente e il comportamento di Bini va condannato”.
“Comprendo l’imbarazzo di Fedriga e del centro destra, capisco le pochissime prese di posizioni degli esponenti della maggioranza: l’assessore non è difendibile e la soluzione migliore per il Friuli Venezia Giulia è che Bini non ricopra più alcun incarico in giunta”, conclude Patuanelli.