“Abbiamo chiesto l’audizione dei vertici di Trieste Airport per fare il punto della situazione in una fase particolarmente delicata, ma anche per valutare le possibili strategie per uno sviluppo dello scalo al di là dell’emergenza attuale”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, spiegando le motivazioni che hanno spinto il Gruppo pentastellato a chiedere questo approfondimento in Commissione.
“Spiace che la riunione sia stata troncata in fretta e furia per fare spazio ad altri lavori in Consiglio, previsti nel corso della giornata – aggiunge Dal Zovo -. Riteniamo che audizioni come queste dovrebbero garantire il tempo necessario per approfondire i tanti temi sul tavolo, e non essere interrotte senza dare il giusto spazio al dibattito e ai chiarimenti”.
“Abbiamo apprezzato la disamina del direttore Consalvo e la sua volontà di guardare con ottimismo al futuro – sottolinea il capogruppo M5S, Cristian Sergo – Non bisogna comunque dimenticare che i dati relativi al flusso di passeggeri a Ronchi erano, a detta dello stesso direttore, inferiori alle aspettative prima della pandemia, soprattutto in relazione all’obiettivo di superare il milione di transiti per lo scalo regionale”.
“Per lo sviluppo dell’aeroporto non dobbiamo guardare solo all’ampliamento di Venezia ma anche a quello di Treviso, recentemente scelto come base operativa da Ryanair, se dovessero essere risolti gli aspetti ambientali che ne stanno ritardando l’attuazione – rimarca Sergo -. La sfida deve essere quella di diventare attrattivi non solo per i passeggeri del Friuli Venezia Giulia, puntando in particolare alle tratte verso est, compresi Medio ed Estremo Oriente”.
“Fa piacere che adesso tutti concordino sulla necessità di garantire la cosiddetta continuità territoriale a un’area periferica come la nostra, attraverso gli opportuni collegamenti aerei con i principali scali italiani – prosegue l’esponente pentastellato – Il tema è stato posto a livello nazionale dalla senatrice del M5S Lupo ma non si è ancora concretizzato, anche a causa della caduta del Governo Conte”.
“Trieste Airport – conclude il capogruppo – non va trattato come un elemento a sé stante ma deve essere tassello di un sistema più ampio che riguarda le necessità e le modalità di spostamento dei nostri cittadini, molti dei quali durante la pandemia hanno inevitabilmente cambiato le proprie abitudini”.