“La solita sparata pre-elettorale”. Così il coordinatore regionale del MoVimento 5 Stelle, Luca Sut, definisce il cosiddetto ecobonus, principale intervento nella legge multisettoriale, approvata oggi in Commissione. “La cifra stanziata di 100 milioni è importante – sottolinea Sut in conferenza stampa – ma ancora non sappiamo come verranno utilizzati. Si sarebbe dovuto intervenire prima, magari accogliendo alcune delle tante proposte fatte in Consiglio regionale dal M5S fin dal 2014. È proprio questo modo di agire del centrodestra, fatto di annunci ma di scarsissima sostanza, a fare del Friuli Venezia Giulia una delle peggiori regioni italiane per uso delle fonti rinnovabili, come emerso dai dati forniti da GSE (Gestore dei servizi energetici)”.
“Otto anni fa abbiamo presentato per la prima volta la proposta di Fondo di rotazione per finanziare interventi di efficientamento e risparmio energetico e di riduzione delle emissioni – ricorda il consigliere regionale M5S, Andrea Ussai -. Fu approvato solo un ordine del giorno, mai attuato dalla Giunta Serracchiani, e anche il tentativo di riproporre l’idea del ‘Fondo energia’ nella legge di stabilità 2019, la prima con Fedriga presidente, non ha avuto successo”.
“Se fosse stato approvato nel 2014, con 10 milioni all’anno avremmo 90 milioni di investimenti realizzati, e con il meccanismo del fondo di rotazione in 4-5 anni avremmo potuto reinvestire la stessa cifra – rimarca il consigliere pentastellato, Cristian Sergo -. In questo modo, il Friuli Venezia Giulia non sarebbe sotto la media nazionale per aumento di impianti fotovoltaici installati (da 27.967 del 2014 a 37.168 del 2021, +35% rispetto al +45% italiano)”.
“Sul tema dell’energia abbiamo avanzato numerose altre proposte, alcune bocciate o mai affrontate come le norme sul reddito energetico, che invece è realtà in Puglia e Sardegna, e sulle comunità energetiche, per le quali a febbraio 2021 è stato accolto dalla Giunta un ordine del giorno, anche in questo caso mai attuato – continua Sergo -. In altri casi abbiamo portato a casa un risultato, come nel caso dei sistemi di accumulo di energia prodotta da impianti fotovoltaici, con oltre 4 milioni di contributi dal 2020 a oggi, e della legge sulle grandi derivazioni a uso idroelettrico, nata su iniziativa del MoVimento 5 Stelle e che ha portato a monetizzare oltre 4 milioni per i Comuni della Destra Tagliamento, in attesa della risoluzione del contenzioso che riguarda la Provincia di Udine”.
Proprio dalle idee già portate all’attenzione del Consiglio regionale si fondano le proposte del MoVimento 5 Stelle per utilizzare al meglio i 100 milioni dell’annunciato ‘ecobonus’, a partire dal meccanismo del fondo di rotazione per consentire l’abbattimento delle bollette, ma con la restituzione alla regione dei proventi della vendita dell’energia e l’impegno a far parte di comunità energetiche. La richiesta dei pentastellati è quella di porre un tetto ISEE e di capacità degli impianti, per venire incontro a chi ne ha più bisogno e garantire un maggior numero di interventi, ma anche di impegnare i beneficiari ad aderire a una comunità energetica, per agevolare la produzione e lo scambio di energia da fonti rinnovabili. Il M5S punta inoltre a incentivare la sostituzione degli elettrodomestici con macchinari più efficienti e che possano sfruttare l’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici. Anche in questo modo si riduce la dipendenza dalle fonti fossili.
“Gli strumenti che mettiamo sul tavolo danno risposte vere all’attuale crisi energetica e all’aumento delle bollette – chiosa il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella -, non certo soluzioni come gli inceneritori o il nucleare. Proposte concrete, contrariamente agli annunci del presidente Fedriga, a cui chiediamo maggiore responsabilità invece di dare false aspettative ai cittadini quando ancora non è dato sapersi quali misure verranno messe in atto”.