«Pare siano ben 2.717 le ore straordinarie e 2.221 i giorni di ferie non godute solo per il personale della SOC di Pronto Soccorso e 118 di Gorizia – rivela Ussai -. Se questo corrisponde al vero, allora vogliamo sapere dalla giunta Serracchiani a quanto ammontino le giornate e le ore di ferie non godute, nonché le ore di straordinario effettuate dal personale infermieristico di ciascuna delle quattro strutture operative complesse di pronto soccorso e 118 degli ospedali dell’AAS n.2. Inoltre l’esecutivo regionale deve spiegare come verrà garantito il godimento delle ferie maturate senza ricorrere alla chiusura temporanea di reparti ospedalieri e se esista un piano di recupero delle ore di straordinario effettuate e delle ferie non godute».
Le domande del portavoce del M5S non finiscono qui. «Il Pronto soccorso è da annoverare fra i reparti di cura intensiva e sub intensiva, comportando il riconoscimento dell’indennità di terapia intensiva agli operatori di pronto soccorso? Le modalità di risoluzione delle criticità adottate dall’AAS n. 2, come i turni svolti al di sotto del contingente minimo, la previsione “ex ante” degli straordinari, le équipe composte da due soli operatori sulle ambulanze, rispettano la normativa e il contratto collettivo nazionale?» chiede Ussai.
«Come se non bastasse, dalle informazioni fin qui raccolte, pare che l’Azienda, in forza di un’interpretazione arbitraria dell’articolo 44 del contratto collettivo nazionale, non riconosca più l’indennità di terapia intensiva agli operatori di pronto soccorso, nonostante la complessità e i carichi di lavoro in continuo aumento. Inoltre – aggiunge il portavoce del MoVimento 5 Stelle – abbiamo verificato che recentemente presso il Pronto soccorso di Palmanova il personale medico è stato costretto a chiedere impropriamente ad alcuni infermieri di svolgere attività non rientranti fra i compiti previsti. Decisioni che finiscono per svilire la professionalità di questi operatori sanitari».
«Questa situazione va subito modificata – conclude Ussai – prevedendo la revisione dei contingenti minimi di personale e di conseguenza assumendo un numero di infermieri adeguato agli standard che l’AAS n.2 deve sempre rispettare, per garantire la qualità dei servizi e il lavoro in sicurezza per gli operatori».