PESTICIDI NELLE ACQUE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Sono drammatici i dati sulla presenza pesticidi nelle acque italiane. Secondo il Rapporto nazionale dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra) nel nostro Paese in agricoltura si utilizzano ogni anno circa 130 mila tonnellate di prodotti fitosanitari, oltre ad altri prodotti biocidi per l’industria e per la manutenzione delle strade di cui si ignorano quantità e distribuzione geografica. Un problema ben presente al MoVimento 5 Stelle Fvg. «Il Friuli Venezia Giulia risulta ancora al quarto posto in Italia per utilizzo di prodotti fitosanitari – ricorda Eleonora Frattolin, portavoce del M5S in Consiglio regionale -. Negli ultimi due anni abbiamo più volte richiesto alla giunta Serracchiani di attivarsi utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione per verificare la presenza di sostanze fitosanitarie nelle acque superficiali e profonde del territorio regionale, a tutela della salute umana, dell’ambiente e della biodiversità. L’esecutivo regionale ha anche accolto alcuni ordini del giorno che andavano in questa direzione ma i risultati non si sono ancora visti!».

Alla luce degli ultimi dati presentati dall’Ispra e senza informazioni precise sulle iniziative della Regione, il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha deciso di depositare una nuova interrogazione finalizzata a conoscere proprio le azioni intraprese finora dalla giunta Serracchiani. «Il Rapporto presenta una situazione non proprio incoraggiante per la nostra Regione, al quarto posto per l’utilizzo di prodotti fitosanitari (pari a 7,6 kg per ettaro di superficie agricola) e con una media di controlli delle acque superficiali molto sotto la media nazionale e giudicata non adeguata a rappresentare le variazioni stagionali della contaminazione dei pesticidi – precisa Frattolin -. Sono sotto la media nazionale anche le sostanze oggetto di indagine: solo 53 per le acque superficiali e 59 per quelle sotterranee, a fronte del quasi centinaio di Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto e Provincia di Trento e delle 165 sostanze indagate in Provincia di Bolzano, fino al top della classifica, detenuto dalla Sicilia con ben 180 sostanze ricercate».

«Molto preoccupante anche la statistica della percentuale di residui di contaminanti rinvenuti sia nelle acque superficiali che in quelle sotterranee, ancorché – probabilmente per gli scarsi controlli – nelle acque superficiali non si registri alcun superamento degli standard di qualità ambientale, mentre il livello di contaminazione è superiore ai limiti di qualità ambientale in 13 punti delle acque sotterranee (9,5% del totale)».

«L’Ispra, come per altre regioni, anche per il Friuli Venezia Giulia afferma che non sia possibile formulare un giudizio completo sulla qualità delle acque e auspica l’inserimento, nei protocolli di monitoraggio, delle sostanze di più recente immissione sul mercato e di quelle che a livello nazionale sono responsabili del maggior numero di non conformità, ad esempio erbicidi come glifosate e Ampa, ma anche insetticidi come Imidacloprid. Bene – conclude Frattolin -, i dati ci sono e i consigli anche… cosa sta facendo la giunta Serracchiani per limitare la presenza di pesticidi nelle acque della nostra regione?».