“La Lega e l’intera maggioranza votano contro una delibera di Giunta, necessaria dopo l’indicazione dell’ordinanza di un Tribunale. Un teatro dell’assurdo sulla pelle delle fasce più deboli, per ragioni puramente ideologiche”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo la bocciatura, da parte del centrodestra, della modifica regolamentare, approvata preliminarmente dalla Giunta, che cancella la previsione che obbliga i soli cittadini non comunitari, di presentare una documentazione che attesti la mancanza di proprietà di alloggi nei paesi esteri per ottenere il contributo regionale per l’affitto.
“Più volte abbiamo presentato degli emendamenti per sanare una situazione palesemente discriminatoria, ma la maggioranza si è sempre opposta a ogni modifica, nonostante le pronunce dei Tribunali di Udine, Gorizia, Pordenone e Trieste e una sentenza della Corte Costituzionale, contrarie a questa norma o a norme analoghe di altre regioni – continua l’esponente pentastellata -. La Giunta, di fatto costretta dall’ordinanza di un giudice, è intervenuta in tal senso ma oggi in Commissione abbiamo capito che è stata sostanzialmente una messinscena, con il voto contrario delle forze politiche di maggioranza che vanificano la modifica regolamentare”
“L’elusione dei provvedimenti decisi dal giudice nell’ambito delle controversie in materia di discriminazione, diversi dalla condanna al risarcimento del danno, è punita dal codice penale – ricorda Dal Zovo -. Il teatrino inscenato dal centrodestra vuole soltanto evitare queste conseguenze, scaricando sulla Commissione la responsabilità per la mancata modifica del regolamento. La Regione ha già affrontato spese legali evitabili per svariate decine di migliaia di euro, come parte soccombente di numerosi procedimenti dinanzi a tutti i Tribunali regionali, ma evidentemente vuole continuare su questa strada”
“La furia ideologica leghista, a cui tutto il centrodestra si accoda e che anche la Giunta subisce senza battere ciglio, non ha mai raggiunto simili livelli, creando un corto circuito tra poteri – conclude la consigliera M5S -. Con buona pace di ATER e Comuni, chiamati ad emanare i bandi per le politiche abitative nella totale incertezza, e in barba a diritti che dovrebbero essere universali ma che vengono calpestati per farne bandiera politica”.