“Un cantiere lungo sei anni, e al momento nulla si muove, nonostante le rassicurazioni”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo, sulla realizzazione del ponte sul torrente Torre. “Lo scorso 27 novembre, in IV Commissione consiliare, ho chiesto informazioni sull’andamento dei lavori. L’assessore Pizzimenti e la Direzione avevano garantito la ripresa dei lavori. Infatti, una volta depositate le carte dell’accertamento tecnico preventivo, l’azienda aveva presentato una proposta di risoluzione delle problematiche e i lavori, se non già iniziati, sarebbero dovuti ripartire a breve. A tre mesi di distanza nulla si muove”.
“La vicenda nasce nell’agosto 2014, quando la Regione prese la decisione di stralciare quest’opera dall’antico progetto della Palmanova – Manzano. Nella primavera del 2015 venne indetta la gara d’appalto, poi vinta nell’aprile 2016 dalla Icop di Basiliano in associazione temporanea con la ditta Omba Impianti – ricorda Sergo – grazie soprattutto all’eccellente punteggio tecnico che ottenne il massimo dei punti previsti ovvero 70 su 70. L’inaugurazione del cantiere avvenne il 23 marzo 2017, alla presenza delle più alte autorità regionali che assicuravano la chiusura del cantiere entro i 600 giorni consecutivi previsti da contratto, novembre 2019. I lavori in realtà vennero consegnati solamente il 28 agosto 2017. Durante i lavori, venne redatta e approvata una perizia di variante nel dicembre 2017 che aumentò l’importo dei lavori di circa 162 mila euro, spostando il termine di fine lavori all’aprile 2019” rammenta l’esponente M5S.
“Nel febbraio 2018, a fermare i lavori furono le vicende della Omba Impianti, messa in liquidazione nel dicembre 2017: dopo la sospensione, il cantiere fu ripristinato solo nel giugno successivo, con un differimento dei termini di 94 giorni – aggiunge il capogruppo M5S -, ma fine dello stesso anno tutto di nuovo fermo, questa volte a seguito del cedimento di una tubazione dell’impalcato metallico: le indagini sono risalite alla causa della rottura, ovvero l’uso di acciai non conformi ai requisiti di norma, nonostante le documentazioni fornite attestassero il contrario. Il 13 giugno 2019 si sospesero definitivamente i lavori del ponte, richiedendo all’impresa di presentare una proposta di risoluzione della non conformità. La stessa sembrava essere arrivata nel novembre 2020 quando ci venne assicurato che la società aveva messo in piedi una proposta di risoluzione delle problematiche e che i lavori se non già ricominciati, sarebbero partiti a breve. Siamo a metà febbraio e, dopo quasi tre mesi, nel cantiere nulla si muove”.
“Stiamo parlando di un’opera che da sola vale circa 20 milioni di euro e che, a distanza di sei anni dalla gara d’appalto, è ben lungi dall’essere terminata – conclude Sergo – Si parla tanto di opere e infrastrutture da realizzare velocemente in tempi di Recovery Fund, ma questo è un esempio di come il sistema Paese, inteso come istituzioni e imprese, non deve realizzare opere pubbliche. Spesso il MoVimento 5 Stelle e il Governo Conte sono stati sbeffeggiati per l’incompetenza o per bloccare le grandi opere. L’efficienza di del Governo Conte e del M5S la si può constatare a Genova, dove in soli due anni dal disastro venne demolito e realizzato ex novo il Ponte Morandi, lungo più di un chilometro. Cosa dovremmo dire di chi, dopo 7 anni, sta ancora realizzando il ponte sul Torre di 600 metri?”.