“Quello che era stato venduto come il tesoro di Aprilia marittima da cui far emergere acqua bollente grazie alla quale poter produrre energia elettrica e termica per alimentare abitazioni, hotel, centri benessere termali piscine e quant’altro, alla prova della Valutazione di Impatto Ambientale si è dimostrato come un progetto contrastato dalle amministrazioni locali e dalle stesse categorie economiche che dovrebbero beneficiare del Tesoro”. Ad annunciare il deposito di un’interrogazione in Consiglio Regionale è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che nutre forti perplessità sia sull’impianto sia sulla procedura adottata in Regione.
“Di solito iniziative così impattanti sono oggetto di una valutazione di impatto ambientale statale e non regionale. Impianti pilota di questo tipo, come lo definiscono gli stessi proponenti, sono esclusi dalla competenza regionale. In questo caso invece si è avviato un procedimento autorizzatorio unico regionale che ha avuto l’esito positivo nonostante la contrarietà dei Comuni interessati. E’ così che è stato concesso un permesso di ricerca di risorse geotermiche all’interno di un’area che, sulla mappa, parte da Pertegada e arriva fino al pontile di Lignano Pineta”
“Troppe sono ancora le lacune e le mancanze ricordate nello stesso decreto che ha concesso la VIA, basti pensare che manca ancora il piano di approvvigionamento delle acque utili alle operazioni, quindi anche non sapendo dove si prenderà l’acqua necessaria per le operazioni è stato già sancito che le trivelle saranno compatibili con l’ambiente. Una scelta che lascia perplessi e preoccupati – conclude Capozzi – per quello che potrà succedere alla vicina Laguna e non solo”.