“Condividiamo le preoccupazioni dell’Associazione Naturalistica Cordenonese (ANC) rispetto al degrado e alla mancata tutela delle Risorgive del Venchiaruzzo”. Lo affermano i consiglieri regionali Mauro Capozzella (MoVimento 5 Stelle), Tiziano Centis (Cittadini) e Giampaolo Bidoli (Patto per l’Autonomia), che hanno incontrato il presidente dell’Associazione, Giuseppe Brun, e il naturalista Gabriele Stefani.
“La riduzione della Zona Speciale di Conservazione agli attuali 261 ettari e il progressivo abbassamento della guardia a livello di normative regionali e di strumenti di pianificazione comunale, come denuncia l’ANC, hanno portato a un maggiore sfruttamento del territorio, con taglio di piante e uso di pesticidi, con la conseguenza di minare la biodiversità e di distruggere aree boschive” sottolineano i consiglieri regionali.
“Secondo l’Associazione, oltre un quarto della superficie protetta è irrimediabilmente perduta, ed è urgente intervenire per evitare di intaccare quanto rimane delle Risorgive – continuano gli esponenti di M5S, Cittadini e Patto -. La ANC si è già confrontata con il Comune di Cordenons e intende attivarsi a tutti i livelli, fino al Parlamento Europeo, per tutelare l’area”.
“Il nostro obiettivo – concludono Capozzella, Centis e Bidoli – è riportare il tema al centro del dibattito anche a livello regionale, dopo anni in cui il problema è stato sostanzialmente ignorato. Occorre agire tempestivamente, prima che il patrimonio naturalistico delle Risorgive del Venchiaruzzo venga perso per sempre”.