“Abbiamo appreso con preoccupazione la notizia delle indagini sull’impianto Net di via Gonars”. Lo affermano il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo, e il consigliere comunale di Udine, Domenico Linano.
“Abbiamo contestato quest’opera sin dal 2016, proponendo interrogazioni in Consiglio comunale e regionale, abbiamo atteso giorni e settimane per conoscere chi si fosse aggiudicato la gara cosa, anzi le gare visto che ne son servite due – aggiungono gli esponenti pentastellati -. Abbiamo contestato il piano economico finanziario, sia quello presentato in sede di gara sia quello modificato una volta aggiudicata la stessa. Abbiamo fatto notare come altri impianti simili, con gli stessi proponenti, nel resto d’Italia non prevedessero investimenti consistenti di denaro pubblico (8 milioni di euro) per garantire la tenuta del piano economico a differenza di quanto arriva a Udine. Così come abbiamo già ricordato che per uno di questi impianti c’è stata la chiusura di indagini penali per corruzione e turbativa d’asta da parte della Procura di Bari, in cui sono stati citati anche imprenditori di una delle società che hanno proposto questo impianto”.
“Abbiamo poi contestato l’impianto dal punto di vista ecologico e ambientale, non ultimo un paio di giorni fa, evidenziando come i rifiuti che verranno raccolti a Udine e dintorni, dovranno esser trasferiti a San Giorgio di Nogaro prima di esser trattati nuovamente a Udine. Un’economia circolare sui generis – continuano Sergo e Liano – soprattutto in un territorio che prevede già impianti simili”.
“Ci auguriamo per i dipendenti della Net coinvolti che tutto possa essere chiarito al più presto. Di questo si devono occupare gli inquirenti, non certo noi, ma dal punto di vista politico ed economico rimaniamo convinti che quest’opera, a queste condizioni, non si dovrebbe realizzare – concludono i consiglieri M5S -. Bene ha fatto il presidente Raggi ad avviare un approfondimento sul tema della sostenibilità economica, finanziaria e tecnica del project financing, anche se un po’ in ritardo visto che l’abbiamo chiesto in ogni sede negli ultimi 5 anni. Noi gli suggeriamo di verificarne anche la sostenibilità ambientale”.