“Prorogare le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) fino alla fine del 2022, o quantomeno fino all’attivazione delle Unità di Continuità Assistenziali (UCA) previste dal Ministero, rivedendo l’accordo integrativo regionale”. Lo chiede il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.
“Con un aumento importante dei casi di positività al Covid, anche se con un numero di ricoveri ospedalieri ancora contenuti, sarebbe importante prorogare le USCA per garantire una rapida presa in carico a domicilio. Altre Regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna, si sono già mosse in questa direzione” sottolinea l’esponente pentastellato.
“Il rischio è quello di non avere medici che siano disponibili a questa attività – rimarca Ussai -, che veniva pagata 40 euro lordi all’ora per le USCA con fondi statali, importo che, come specificato dalla Direzione centrale Salute della Regione, si riduce a 23 euro orari per le UCA, creando un inevitabile malcontento tra i professionisti”.
“C’è il pericolo che sia l’ennesima occasione per la Regione di esternalizzare il servizio – conclude il portavoce M5S -, come già accaduto per esempio a Monfalcone, dove l’attività di continuità assistenziale è stata affidata a un privato, con un costo per ogni professionista di quasi 60 euro l’ora”.