“Preoccupano le affermazioni di politici e manager alla presentazione sul futuro della salute materno infantile in regione, dove è stato presentato il modello dell’IRCCS Scienze Neurologiche dell’Azienda sanitaria di Bologna: un’unica azienda e bilancio con solamente contabilità separata”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo l’incontro tenutosi ieri a Monfalcone alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale Riccardo Riccardi e del direttore generale di ASUGI, Antonio Poggiana.
“Non vorremmo che un eventuale incardinamento in ASUGI del Burlo Garofolo (di cui peraltro non c’era alcun rappresentante tra i relatori nell’incontro di ieri) sia l’ennesima scelta calata dall’alto senza il coinvolgimento degli operatori – continua Ussai -. Abbiamo da poco discusso del trasferimento del Burlo stesso a Cattinara in Commissione consiliare Salute, dove sono emersi la necessità di trovare nuovi spazi per non ridurre l’attività e il pesante sottofinanziamento dell’IRCCS triestino per quanto riguarda le manutenzioni nell’ultimo decennio, situazione invertita solo grazie all’attuale direttore generale come”.
“Prima di pensare a nuovi modelli futuri, si coinvolgano gli operatori e ci si occupi delle criticità presenti oggi, come la carenza di personale ad esempio nel servizio Diagnosi Prenatale, dove la mancanza di operatori non permette più all’istituto di essere punto di riferimento per gli altri ospedali della regione, o la scandalosa diversità di remunerazione dei professionisti dell’area giuliana rispetto a quella isontina, pur appartenendo alla medesima azienda. Sicuramente – conclude il consigliere M5S – serve una visione complessiva della sanità anche per arginare l’emorragia di professionisti verso il privato. Non vorremmo dover assistere nuovamente al disastro degli atti aziendali, che rischiano di compromettere l’intero sistema sanitario regionale e di far fare un passo indietro di 30 anni ai servizi offerti ai cittadini”.