Grazie Presidente, Assessori, Consiglieri
È la prima volta che come consiglieri del MoVimento 5 Stelle affrontiamo questa Legge finanziaria stando dentro le Istituzioni. Ricordo ancora le assemblee pubbliche del 2012 quando tra normali cittadini ci ritrovavamo a discutere per stilare il nostro programma elettorale. Ricordo ancora come prendendo in mano i bilanci della Regione, gridavamo allo scandalo per le poste puntuali che trovavamo di volta in volta in centinaia di capitoli delle varie Finanziarie, come ci ha ricordato ieri il Presidente Codega.
Ovviamente, eravamo contrari a questo modo di fare politica, che come lo stesso assessore Torrenti ha confermato in commissione, era rivolto solo ed esclusivamente a favorire gli amici degli amici, non potremo mai sapere se la loro mancanza sia dovuta ad una scelta politica o a un’esigenza vista la carenza di risorse a disposizione, ma vogliamo in ogni caso prenderci i meriti di questo, in quanto una delle nostre battaglie può, con questa finanziaria, considerarsi vinta. Devo sottolineare però, che leggendo alcuni degli emendamenti arrivati solo lunedì pomeriggio temo che via via che andremo ad analizzare l’articolato potrei cambiare idea anche su questo…
Sul mancato coraggio si è già espressa la nostra Presidente Bianchi nella sua relazione di minoranza. Avete presentato il compitino al Governo Nazionale, avete messo i conti in ordine, ma non eravate voi a prendervela con il centrodestra e la Giunta Tondo perché in un momento di crisi son intervenuti ad abbattere il debito e non han provveduto agli investimenti?
in realtà avete solamente detto sissignore di fronte ai dictat dell’Europa e del Governo. E la nostra specialità? Ci abbiamo già rinunciato del tutto?
Ho parlato di compitino, sì perché se siamo in questa situazione la colpa può esser anche delle passate amministrazioni regionali e di chi ci ha preceduto, non sempre intento a limitare la spesa pubblica e voglio usare un eufemismo, ma è anche la conseguenza di una politica nazionale che ha deciso di subire in maniera passiva e senza il minimo orgoglio le politiche della Comunità Europea. Cosa ben più grave se pensiamo che tutto questo è avvenuto senza un preciso mandato dei cittadini italiani, che per un colpo di mano della partitocrazia si son visti espropriati anche dalla possibilità di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, come la settimana scorsa ci ha ricordato la stessa Corte Costituzionale, e che di punto in bianco si son visti approvare dal Governo e dal Parlamento “Trattati Europei”, oppure atti come “l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’articolo 81, sesto comma, della Costituzione”, ovvero la Legge n. 243 del 24 dicembre 2012, un bel regalo di Natale agli Italiani meglio conosciuto come Fiscal Compact. Una legge che sembra esser la vera “ragione” per cui ci troviamo a discutere una finanziaria di questo tipo, senza investimenti e solo volta a coprire la spesa corrente.
Una sfida epocale, non impossibile da vincere ma ad una condizione, il Paese (e il suo Pil) devono crescere.
Sorvolo su alcuni provvedimenti varati da quello stesso Parlamento che avrebbero dovuto favorire la crescita e sorvolo anche sui danni causati (ne cito uno su tutti, gli esodati).-
Se il pil dell’Italia continuerà a decrescere e come tuttora avviene, nonostante le pseudo spending review, il debito pubblico continuerà a salire non è difficile capire che quel rapporto debito –pil non arriverà mai al 60% previsto in 20 anni.
Noi come pensiamo di aiutare l’Italia a raggiungere questi obiettivi?
Ci siamo ritrovati a Luglio con 70 milioni da gestire in fase di assestamento perché gran parte delle risorse erano state stanziate per la spesa corrente, oggi non abbiamo nemmeno quelli.
E’ difficile dover commentare una finanziaria come questa quando non sai se ciò che è stato tagliato verrà o meno “rabboccato” (per usare un termine caro al Presidente Colautti) e nemmeno se avrai le risorse per farlo in fase di assestamento nel 2014. E’ molto difficile se non impossibile, perché ci troviamo di fronte a delle promesse.
Già, delle mere promesse. Peccato che di fronte a delle promesse ci siamo trovati anche a Maggio quando avremmo dovuto votare le linee programmatiche presentate da questa Giunta.
Ecco che dopo sette mesi ci avete convinto, ci avete convinto che votare contro alle vostre linee programmatiche è stata una scelta giusta. Non ci siamo fatti ingannare, perché non è tutto oro quello che luccica.
Abbiamo denunciato ai friulani che avete usato slogan e parole del programma del MoVimento 5 Stelle solamente per vincere le elezioni e ottenere visibilità a livello nazionale, forse per altri scopi e a giudicare da questa Finanziaria verrebbe da dire non certo per il bene del nostro territorio e dei nostri cittadini.-
Non possiamo evitare di segnalare alcuni di questi casi che sono eclatanti:
vi vantate di aver ridotto a due i mandati dei sindaci: falso! Ogni persona può ancora oggi fare il sindaco 3 4 5 mandati.-
vi siete vantati di aver dimezzato il costo della politica. Falso! A Luglio avete quasi deriso un gruppo di giovani consiglieri che vi contestavano la falsità di tali affermazioni, ora parlano i numeri, non voglio continuare a elencare cifre, falsità dette e riportate su volantini propagandistici, riporto solo un dato bilancio consuntivo 2012 spesi 23.787.009,26 bilancio di previsione 2014 20.501.977,14. Siete riusciti a tagliare ben 3 milioni di euro, peccato ci siano 10 consiglieri in meno, e il Decreto Monti abbia ridotto, lui non noi, di 800mila euro i fondi ai Gruppi.
Un bel risultato di taglio, pari al 15% circa di taglio così come abbiamo sempre sostenuto… 8.449.946 (riferiti a 59 consiglieri) a 6.280.000, passano a 6.280.000 riferita a 49 consiglieri.
Poi vado a vedere il Capitolo S/97 del Bilancio denominato “indennita’ di trasferta e rimborso spese per missioni del presidente della giunta regionale” e vedo che vengono aggiunti €uro 30.000,00 poi mi accorgo delle assenze importanti in aula e mi faccio delle domande.
Avete anche tolto “quell’odioso privilegio” definito vitalizio, ma più di qualcuno, nella minoranza, ma anche nella maggioranza continuerà a beneficiarne. Perché “è facile fare le cose quando non si rischia del proprio . . .” anche qui usiamo un eufemismo per rispetto delle Istituzioni.-
L’abolizione del ticket di 10 euro? L’annunciata cancellazione dell’addizionale Irpef per i redditi fino a 15mila euro fatta il 18 aprile 2013? Il “non parliamo più di alta velocità”? La Regione “Ogm Free”? Non mi pare di vederla ancora… Gli elettrodotti interrati laddove è possibile? Il Lavoro prima di tutto si leggeva nei volantini di marzo e aprile… ma poi la barzelletta delle barzellette, un miliardo ovvero il 3% del pil regionale da investire in ricerca e sviluppo…nel primo anno di Giunta, dov’è?
E’ bene ritornare su questi discorsi quando si presentano ai cittadini, nuovi sacrifici, il tutto senza una programmazione, senza un’idea del futuro e di come vogliamo questa Regione non dico nel 2040, ma quanto meno nel 2018, ma soprattutto senza sapere cosa andrete a sostenere finanziariamente con l’assestamento di bilancio della prossima estate.
Infatti, abbiamo già assistito ad alcuni passi avanti e poi retromarce improvvise nel corso di queste settimane su certi capitoli che vengono tagliati oggi, ma che forse verranno rimpinguati, ma non vorremmo che a furia di mantenere anche queste promesse si arrivi di nuovo a Luglio con possibilità economiche veramente esigue, perché gran parte delle risorse avranno già una destinazione prefissata.
Lo scorso giovedì l’assessore Peroni ci ha presentato le linee guida delle politiche europee e gli obiettivi comuni per i contributi dei fondi europei per gli anni 2014-2020.
Tra questi quelli che mirano
a promuovere l’occupazione,
a promuovere l’inclusione sociale soprattutto per le classi disagiate mediante l’ampiamento dell’accesso dei servizi sociali,
a promuovere la ricerca e l’innovazione,
la competitività delle piccole e medie imprese, nonché
l’efficienza energetica e le energie rinnovabili.
Tutto questo per ottenere obiettivi precisi, per andare conto le grandi lobby, verso un’economia a basse emissioni di carbonio, una consistente riduzione delle polveri sottili, un trasporto sostenibile, la rimozione delle strozzature nelle reti infrastrutturali, un’economia pronta a rispondere ai cambiamenti climatici gestendo e prevedendo i possibili rischi (anche idro-geologici) che questo cambio comporta e comporterà, un uso efficiente delle risorse ambientali e la tutela dell’ambiente, andando verso la politica “rifiuti zero” e all’introduzione del reddito di cittadinanza.
Ora analizzando il programma del MoVimento 5 Stelle e le linee guida europee verrebbe da chiedersi quali siano davvero i partiti contro l’Europa.
Capiamo benissimo che servano soldi, continuiamo a ribadire che i soldi ci sono ma che non ci si è voluti assumere con questa finanziaria la responsabilità di avviare un radicale processo di revisione della spesa pubblica.
Anzi ci troviamo nell’assurdità che alcuni uffici si vedono aumentare gli stanziamenti, non si toccano i benefit e i bonus di manager e partecipate, si mettono alla guida di queste, persone che già percepiscono una pensione o un vitalizio e si continua così il valzer degli amici degli amici, con buona pace della meritocrazia, delle scelte partecipate, condivise e della trasparenza, ricordo che da programma di questa maggioranza le “procedure pubbliche di scelta del personale” dovrebbero esser trasmesse in diretta streaming.
Chiudo, perché discutendo di Bilancio non possiamo non trattare un argomento per noi fondamentale, ovvero la partecipazione della cittadinanza nelle scelte delle amministrazioni. Sarebbe bello anche sottoporre al giudizio della gente le scelte prese da questa maggioranza nella stesura del documento, sarebbe bello sapere quanti son favorevoli a provvedere, di fatto, alla sola spesa corrente della macchina amministrativa e alle non scelte fatte per invertire un trend di “non crescita” che ormai è presente sui libri di statistica da 4 anni. Ma se capiamo benissimo che questo non sia possibile, riteniamo che sia possibile prodigarsi per avvicinare i cittadini alla politica e decidere, se non delle sorti del Bilancio Regionale, quanto meno per quello dei propri comuni. Il Bilancio Partecipativo è da una ventina d’anni considerato come una delle migliori pratiche di governance urbana da parte dell’Onu. In Italia ci sono già vari comuni che hanno adottato questa pratica e hanno già introdotto il bilancio partecipativo come meccanismo di redazione del Bilancio di Previsione.