“Molte famiglie percepiscono il Reddito di Cittadinanza ma non possono prestare i propri servizi ai Comuni di appartenenza visti i ritardi delle amministrazioni locali, che si sarebbero dovute attivare ben prima dell’emergenza Covid”. Lo denuncia il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “Per troppo tempo abbiamo chiesto ai Comuni della regione di attivarsi alla predisposizione dei Progetti utili alla collettività (PUC) previsti dal Reddito di Cittadinanza per occupare i beneficiari della misura nazionale voluta dal M5S. Dopo le difficoltà dovute al lockdown, da metà luglio è di nuovo possibile attivare queste persone che si sono già rivolte anche ai Centri per l’impiego nella ricerca di un posto di lavoro”.
“In Friuli Venezia Giulia il dato è imbarazzante: sono solamente due i Comuni che risultano attivi nella piattaforma per la Gestione del Patto per l’inclusione sociale, per un totale di 12 progetti sui 740 a livello nazionale – rileva Sergo -. L’Uti Friuli Centrale del presidente Fontanini, ad esempio, ha approvato la convenzione con il Ministero per l’accesso a tale piattaforma lo scorso novembre, ma nessun Comune dell’ambito risulta aver attivato i PUC. Eppure il Comune del sindaco Fontanini ha approvato all’unanimità la mozione presentata dai consiglieri del M5S di Udine, Capozzi e Liano, che richiedeva proprio questo”.
“Solamente Cordovado e Lignano Sabbiadoro risultano pronti e attivi per far lavorare i percettori del reddito di cittadinanza – sottolinea il consigliere pentastellato -. Queste amministrazioni potranno così attivare servizi con cui i cittadini potranno avere un ausilio nelle attività più comuni, dall’accompagnamento dei minori a scuola, alle biblioteche, dalla cura del verde alle piccole manutenzioni, dalle attività culturali ai controlli negli accessi agli spazi pubblici”.
“La propaganda contraria al reddito di cittadinanza messa in scena da Lega e Fratelli d’Italia ha sempre accusato il M5S di voler dare soldi ai fannulloni che stanno a casa sul divano. Senza ritornare sulle recenti polemiche dei percettori del bonus 600 euro dell’Inps, che stanno seduti sulle poltrone e non sui divani – conclude Sergo -, l’attivazione dei Progetti utili alla collettività è l’esemplificazione che la nostra misura va in direzione completamente opposta a quella propagandata e che. se per tanti mesi a fronte dell’erogazione del reddito le persone non hanno potuto attivarsi per le proprie comunità. le colpe non sono da attribuire al M5S, né al Ministero del Lavoro ma solamente a quei Comuni che ritardano la partenza di queste attività”.