“È strumentale la presa di posizione di sei presidenti di Regione, tra cui Massimiliano Fedriga, secondo cui il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza sottrae risorse a politiche attive del lavoro, impegnandole in una scelta assistenzialista”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, dopo la dichiarazione dei presidenti di Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Sardegna, Umbria, Veneto e Provincia autonoma di Trento, a seguito della truffa legata al Reddito.
“Se la logica è quella di cancellare ogni misura oggetto di truffe e sotterfugi per ottenerle senza averne diritto, dovrebbero essere abolite tutte le forme di sussidio – continuano i portavoce M5S -. Purtroppo di casi analoghi si sono riempite le cronache nel corso degli anni”.
“La soluzione non è certo quella di eliminare misure che funzionano, ma implementare e migliorare il sistema di controlli per fare in modo che le risorse vadano veramente a chi ne ha bisogno, cosa che il Reddito di Cittadinanza prevede: da qui i numerosi furbetti scovati. In Friuli Venezia Giulia, ad esempio – concludono i consiglieri pentastellati -, i controlli a campione riguardano una minima percentuale di beneficiari, con risultati inevitabilmente risibili e sanzioni erogate dopo anni. Fedriga, invece di rilasciare dichiarazioni ideologiche, farebbe bene a pensare a come far emergere i contributi illeggittimi in maniera più efficace. In questo caso le erogazioni diminuirebbero sensibilmente ma andrebbero a chi ne ha effettivamente diritto e bisogno”.