I numeri smentiscono chi considera il Reddito di cittadinanza un disincentivo al lavoro. Dati che sono stati sciorinati dai consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, Mauro Capozzella, Ilaria Dal Zovo e Andrea Ussai nel corso di una conferenza stampa. “Abbiamo voluto fare chiarezza in risposta alle tante cose che vengono dette su questa misura, troppo spesso attaccata per fare propaganda e senza conoscere la reale situazione”.
“Innanzitutto i numeri relativi all’età dei beneficiari dicono che il 37% ha meno di 17 anni o più di 64, senza contare che, del restante 63%, non tutti sono abili al lavoro. E i giovani tra i 18 e i 34 anni sono il 15% della platea – è stato spiegato -. Già questo contribuisce a capire che la narrazione secondo cui si preferisce stare a casa con il Reddito di cittadinanza piuttosto che lavorare non ha alcun senso. Aggiungiamoci poi che molti di questi non sono in carico ai centri per l’impiego ma dei servizi sociali, ma soprattutto che l’importo medio è di circa 427 euro, che il 94,5% dei nuclei beneficiari percepisce meno di 800 euro e che due nuclei su tre con il Reddito ci paga l’affitto o la rata del mutuo”.
“Nel 2021 la percentuale di famiglie del Friuli Venezia Giulia sotto la soglia di povertà relativa è scesa al 5,7% (era al 6,8% l’anno nel 2021), raggiungendo il livello più basso dal 2002 – hanno sottolineato gli esponenti pentastellati -. I motivi naturalmente sono molteplici e il Reddito non sarà l’unico fattore, ma indubbiamente ha contribuito a raggiungere questo dato. Inoltre, se l’occupazione in regione cresce e si è raggiunto un tasso di occupazione record del 67,6%, è evidente che il Reddito di cittadinanza non è un elemento che influisce negativamente sul mercato del lavoro, anzi semmai lo aiuta”.
Tra gli elementi critici nell’applicazione della misura, la carenza di Comuni che hanno attivato i PUC (Progetti utili alla collettività). “Soltanto 18 Comuni hanno rispettato questo adempimento, 8 di questi fan parte della Riviera Bassa Friulana obbligatorio per legge. A Pordenone sono stati attivati 28 progetti, 7 a Udine, a conferma che anche nelle città più grandi è possibile intervenire in questo senso: basta volerlo”.
“La misura, fortemente voluta dal M5S – hanno concluso i consiglieri –, ha permesso alla Regione di risparmiare risorse, considerato che la MIA (Misura di inclusione attiva) impegnava 31 milioni di risorse regionali, mentre nel 2021 il Reddito ha portato in Friuli Venezia Giulia circa 74 milioni (209 dalla sua attuazione), provenienti dallo Stato. Questi sono fondi che, come quelli erogati con il SuperBonus 110% favoriscono la riqualificazione dei nostri edifici, danno dignità ai beneficiari e contribuiscono ad aumentare le entrate tributarie della Regione, concorrendo alle ingenti somme disponibili per l’assestamento di bilancio che voteremo nei prossimi giorni. Chi chiede di abolire il Reddito di cittadinanza e bloccare il SuperBonus dovrebbe rendersi conto anche di questo”.