“Il controllo di ammissibilità sui referendum regionali deve essere effettuato da una Commissione di garanzia, un organo di valutazione tecnico e terzo. Stop alle decisioni di carattere politico prese dall’Ufficio di Presidenza o dallo stesso Consiglio regionale”. Per modificare la normativa che disciplina questa materia, il gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale ha da poco depositato una proposta di legge.
“Con questa proposta proponiamo l’istituzione di un organo di valutazione tecnico e terzo chiamato “Commissione regionale di garanzia per i procedimenti referendari e di iniziativa legislativa” – spiega la portavoce del M5S Elena Bianchi -. Attualmente la legge prevede che sull’ammissibilità della proposta di referendum decida l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale all’unanimità, o in seconda istanza, qualora non sia raggiunta l’unanimità, direttamente l’assemblea. Siamo convinti – specifica Bianchi – che questa procedura generi una sorta di “cortocircuito” istituzionale, giacché chi esercita il controllo è lo stesso organo titolare della potestà legislativa regionale e dunque autore dell’atto del quale si richiede l’abrogazione, con buona pace di quel carattere di terzietà che un compito del genere, al contrario, esige”.
“Oggi il giudizio di ammissibilità viene effettuato da un organo politico, inadatto, come tale, a svolgere quelle complesse valutazioni di natura tecnico-giuridica che la funzione richiede. Molte regioni italiane – ricorda la portavoce del MoVimento 5 Stelle – hanno già istituito la “Consulta di garanzia statutaria”, ovviando a questi inconvenienti per porre rimedio alla mancanza di competenza tecnico-giuridica nonché per fornire i necessari requisiti di “terzietà” che connotano l’operato dell’organo di controllo, cui deve spettare la decisione finale circa la prosecuzione dell’iter referendario. Questa scelta – prosegue Bianchi – consente cioè di affidare il controllo a organi che si configurano non soltanto come tecnicamente più adeguati, ma anche come autonomi e indipendenti rispetto al circuito politico regionale”.
La proposta di legge del MoVimento 5 Stelle prevede che la Commissione debba essere composta, garantendo la rappresentanza delle opposizioni, da cinque membri eletti dal Consiglio regionale sulla base di candidature presentate da soggetti di comprovata esperienza nel settore del diritto pubblico: un magistrato a riposo delle giurisdizioni ordinaria, amministrativa e contabile; professori universitari ordinari e associati di materie giuridiche delle università, con alta e riconosciuta competenza nel campo del diritto pubblico; due avvocati con almeno quindici anni di esercizio nel settore del diritto pubblico.