“Ribadiamo la nostra contrarietà al Parco del Mare di Trieste”. Lo affermano i consiglieri regionali e comunali di Trieste e Muggia del MoVimento 5 Stelle, dopo la presentazione del progetto in Camera di Commercio. “Naturalmente non ci opponiamo alla riqualificazione dell’area su cui dovrebbe sorgere la struttura, ma non possiamo nascondere le nostre perplessità sulla sostenibilità del progetto e sulla realizzazione di una ‘prigione del mare’ che nulla ha a che fare con la cultura marinaresca che una città come Trieste può veicolare”.
“Da anni chiediamo un serio business plan per un Parco che nel corso degli anni ha cambiato più volte localizzazione e per il quale si sparano numeri di potenziali visitatori senza alcuna visione – aggiungono gli esponenti M5S in Consiglio regionale -. Tanto più in una fase in cui si gridano allarmi per la tenuta delle nostre imprese commerciali, turistiche e di ristorazione, sbandierare questi progetti non è nel nostro modo di vedere la società e la comunità che vogliamo. I dubbi sulla sostenibilità economica non sono certo stati fugati, anzi in tempi di pandemia sono ancora più attuali, e non vorremmo rimanga l’ennesima occasione in cui ad avvantaggiarsene sia solo il costruttore. Sì dice che sognare non costi nulla, qui invece i costi ci sono e non vorremmo si tramutasse il tutto in un incubo per la città”.
“Il business plan presentato al Comune ipotizza un numero di visitatori piuttosto fantasioso – sostengono i portavoce nei Consigli comunali -. Ma, ammesso e non concesso che il numero di visitatori previsti per il Parco del Mare sia credibile, si pone il problema urbanistico: il sito previsto per la sua realizzazione è un ‘cul de sac’ alla fine delle Rive, già in affanno per quel che riguarda parcheggi e collegamenti su cui gravitano gli utenti dei circoli nautici e dei due stabilimenti balneari storici presenti in zona. I recenti accadimenti hanno tolto dall’agenda la piscina terapeutica, che altrimenti sarebbe della partita. Non si capisce quindi come questa area della città possa reggere un flusso così copioso di turisti”.
“Ma ci opponiamo anche alla realizzazione di un grande acquario, con animali rinchiusi in una vasca spacciata per strumento di educazione e sensibilizzazione. Trieste, da città di mare per eccellenza, dovrebbe invece ospitare un museo capace di educare i cittadini al rispetto di un elemento fondamentale per il futuro del nostro pianeta e di chi lo abita. Troviamo assurdo che nel 2020, quando si stanno già sviluppando idee diverse anche per quanto riguarda i circhi con animali, si possa anche solo pensare di realizzare un nuovo acquario in Italia. La cultura della libertà, che soprattutto in questi mesi ci sta particolarmente a cuore, non può essere insegnata davanti a una gabbia”.