“Dalla lettura dei Piani Economici Finanziari 2020 delle società che gestiscono la raccolta porta a porta e il conferimento dei rifiuti si possono ricavare molti dati utili per avere quella visione generale che è sempre mancata alla politica regionale su questo settore. Innanzitutto si evince come gli impianti attualmente in Friuli Venezia Giulia siano ampiamente sufficienti a soddisfare la necessità di conferimento della frazione organica raccolta nelle nostre strade”. Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.
“Salvo rarissime eccezioni, infatti, i rifiuti differenziati vengono tutti trattati negli impianti regionali – prosegue Sergo -. Il dato più significativo in tal senso riguarda la frazione organica e il verde: le 143 mila tonnellate complessive raccolte dai gestori durante l’anno 2019 sono meno della metà della capacità del solo impianto della società Bioman a Maniago. Quest’ultimo può trattare fino a 315.000 tonnellate l’anno grazie agli ultimi ampliamenti autorizzati durante l’era Fedriga, ma ad esso le principali società di gestione conferiscono poco meno di 60 mila t/a. Il che significa che per garantire un’adeguata resa anche economica alla Bioman, ben più di 200.000 tonnellate vengono comunque importate da fuori regione”.
“Un altro dato significativo riguarda la provincia di Udine, dove la guerra a chi ha l’impianto più bello tra la Net di Udine e la A&T 2000 di Codroipo sta portando la Regione ad autorizzarne uno nuovo nel capoluogo friulano portando così la capacità di trattamento a misure decisamente superiori a quelle necessarie – spiega il consigliere M5S -. Infatti, nei Comuni soci di A&T 2000 si raccolgono ogni anno 22 mila tonnellate l’anno di rifiuti organici e di sfalci che vengono interamente trattati presso la recente struttura di Pannelia di Codroipo. Questa ha ricevuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel 2019 l’autorizzazione ad ampliarsi potendo trattare fino a 45 mila tonnellate, il doppio di quanto non ne raccolgano a i soci di A&T 2000”.
“La Net sta richiedendo il provvedimento autorizzativo unico alla Regione in questi giorni per avviare il nuovo impianto di Udine il quale potrà trattare complessivamente 54 mila tonnellate di umido – aggiunge Sergo -. Avremo così tre grandi impianti (oltre agli altri Già presenti dedicati al compostaggio) Codroipo, San Giorgio di Nogaro e Udine con una capacità di trattamento di 120 mila tonnellate circa. Peccato che in tutta la provincia i principali gestori ne raccolgano meno di 60 mila, una cifra più che sufficiente per essere trattata nei soli impianti di San Giorgio di Nogaro e Codroipo, autorizzati a lavorarne 70 mila”.
“Sarà interessante capire come la Net possa giustificare la pubblica utilità del proprio impianto con questi numeri – conclude l’esponente pentastellato – perché, come sostiene anche Arpa FVG, la vicinanza a case sparse e centri abitati sarà un aspetto fondamentale per valutare l’effettiva necessità dell’opera in termini di fabbisogno impiantistico regionale, che a nostro avviso non c’è. Nella recente commissione Ambiente del Comune di Udine la Net ha dichiarato di avere avviato trattative per far giungere i rifiuti del gestore pubblico di Pordenone, la Gestioni Ecologiche Ambientali S.p.A. a Udine. Dal canto suo, A&T 2000 ha recentemente dichiarato all’Ausir di avere stipulato un accordo con la stessa Gea affinché conferisca i rifiuti di alcuni Comuni pordenonesi a Codroipo. A chi dobbiamo credere? Come farà la Net a garantire 54 mila tonnellate di frazione organica e verde al proponente del project financing raccogliendone meno di 35 mila? Da dove arriverà la spazzatura da trattare? Ma soprattutto, chi ci guadagna in tutto questo? È curioso che i politici locali non si interroghino su queste cose: noi ci auguriamo che inizino a farlo sempre più cittadini ai quali vanno forniti dati e documenti certi su cui basarsi”.