Vogliono trasformare Maniago nella pattumiera d’Italia. La Bioman ha deciso di ampliare l’impianto passando da una capacità annuale di 280 mila tonn/anno a quella di 315.770. Chiediamo alla giunta Serracchiani di opporsi a questo progetto assurdo.
Nel luglio scorso Bioman aveva depositato in Regione una per eseguire una serie di lavori all’impianto che l’azienda definisce “di compostaggio e di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. Tra le opere da realizzare erano previsti gli ampliamenti dei depositi di stoccaggio e la realizzazione delle nuove biocelle per il compost. Silenzio assoluto invece in merito a un eventuale ampliamento della capacità produttiva totale.
La Direzione competente in materia, rispondendo in via preliminare alla richiesta, tra le altre cose, rileva appunto che “dalla lettura … non è stata citata la capacità annuale dell’impianto riportata negli atti autorizzativi, si ritiene che la variante richiesta preveda un incremento della quantità di rifiuti conferibili all’impianto da 280.000 a circa 480.000. A tal fine si chiede alla ditta di chiarire questo punto che lo scrivente Servizio ritiene fondamentale anche ai fini della pianificazione”. E, sempre la Direzione, conclude: “Al fine di poter valutare correttamente gli scenari futuri, tenuto conto che, dal punto di vista pianificatorio, sono in fase di valutazione altri progetti similari per la realizzazione di impianti di produzione di biogas e biometano dal trattamento della FORSU e della frazione organica putrescibile (FOP) che potrebbero andare ad intercettare ulteriori quantitativi, anche significativi, di rifiuti urbani biodegradabili prodotti a livello regionale, si ritiene indispensabile avere un chiarimento dalla ditta in merito alla effettiva potenzialità dell’impianto”.
Come abbiamo rilevato più volte in Consiglio regionale, stiamo parlando di un impianto già abbondantemente sovradimensionato rispetto alle necessità del Friuli Venezia Giulia. Per saturare la propria capacità Bioman, infatti, è costretta a importare l’umido da fuori regione. E come ricordato anche dagli uffici regionali, nonostante tale mega impianto sia già attivo da anni, si stanno costruendo e autorizzando altri impianti simili. Questa sarebbe la brillante pianificazione strategica della giunta Serracchiani in un settore così delicato come quello dei rifiuti!
Alla richiesta di integrazioni e alle perplessità mosse dagli uffici tecnici della Regione, la Bioman ha risposto in modo stupefacente il 9 ottobre scorso, confermando che l’impianto vorrebbe essere destinato a passare da una capacità annuale di 280 mila tonn/anno a quella di 315.770. Evidentemente adesso la palla passa alla Regione. Vedremo se le “buone intenzioni”, messe nero su bianco nella nuova legge regionale in materia di rifiuti, saranno – come temiamo – solo parole al vento. Per questo nei prossimi giorni depositeremo una interpellanza per indagare le intenzioni della giunta Serracchiani.
Di sicuro è andato a farsi benedire già da tempo il principio di autosufficienza e di prossimità degli impianti di trattamento regionali! Per usare le parole degli uffici della Regione: “L’impianto travalica la pianificazione regionale per assumere un ruolo di valenza interregionale se non nazionale. All’interno della pianificazione regionale l’impianto della Bioman riveste comunque un ruolo fondamentale per quanto concerne il fabbisogno impiantistico in termini di trattamento di compostaggio e biodigestione dei rifiuti urbani biodegradabili in quanto la sua attività, da sola, sarebbe in grado di garantire l’autosufficienza regionale”. Perché quindi autorizzare un ampliamento o addirittura la costruzione di altri nuovi impianti similari? Cosa aspetta il Comune di Maniago a battere un colpo?