“Abbiamo cercato, con le nostre proposte, di dare corpo alle Comunità introdotte dalla legge. Purtroppo però è stato uno sforzo vano e alla fine ne verrà fuori una normativa povera e poco incisiva”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, relatore di minoranza della riforma degli enti locali che sarà approvata nelle prossime ore dall’aula.
“I nostri emendamenti, respinti dalla maggioranza e dalla Giunta, intendevano dare una struttura alle Comunità – spiega Capozzella -. Abbiamo proposto di dare loro un senso, prevedendo almeno tre funzioni da svolgere assieme. Invece il centrodestra ha voluto mantenere l’impostazione iniziale, impoverendo questi strumenti”.
“La legge afferma che le fusioni tra Comuni costituiscono ‘ lo sviluppo dei processi di collaborazione istituzionale’ ma nulla, in questa riforma, porta davvero a questo risultato – sostiene l’esponente M5S -. La nostra proposta era quella di avviare il processo di fusione dopo 5 anni di gestione comune di funzioni attraverso la Comunità ma anche in questo caso la risposta è stata negativa, rendendo di fatto la possibilità delle fusioni un corpo estraneo rispetto alla legge”.
“Le Comunità non servono a nulla, visto che anche laddove sono obbligatorie, come nel caso della montagna, non escludono che i Comuni possano gestire le funzioni con altri Enti locali attraverso una convenzione – aggiunge il consigliere regionale -. Il dubbio che sia un’operazione per moltiplicare le poltrone è forte…”.
“Senza contare – conclude Capozzella – che per una stessa funzione ci si dovrà interfacciare con tre o quattro uffici tra Regione, Comunità e Comune, senza contare il livello nazionale e comunitario. Ci si riempie troppo spesso la bocca con la semplificazione ma qui si finisce invece per sconvolgere la vita dei cittadini”.