Il MoVimento 5 Stelle è al fianco dei nove Comitati che stanno chiedendo che la riforma sanitaria, voluta dalla giunta Serracchiani, venga sottoposta a referendum. Domani, martedì 5 luglio, giorno in cui i politici eletti in Consiglio regionale prenderanno una decisione sull’ammissibilità del quesito referendario, i portavoce e gli attivisti del M5S saranno infatti in piazza Oberdan, a partire dalle 9.30, per prendere parte al presidio organizzato dai Comitati. “Fin dall’inizio – spiega il portavoce del M5S in Consiglio regionale Andrea Ussai – abbiamo espresso tutte le nostre perplessità nei confronti di questa riforma, come sempre, calata dall’alto dall’esecutivo regionale. È stata una scelta grave e azzardata quella di imporre cambiamenti così importanti senza un adeguato ascolto degli operatori e dei cittadini su temi particolarmente delicati come quelli legati alla salute pubblica. L’esecutivo regionale si è assunto inoltre la responsabilità di bocciare la quasi totalità delle proposte costruttive e di buon senso avanzate dalle opposizioni ma anche da una parte della maggioranza. Per questo è giusto sostenere con convinzione il referendum. Devono essere i cittadini a dire l’ultima parola sulla riforma sanitaria”.
“Sono oggettivamente troppe le criticità emerse dall’approvazione di questo provvedimento che, ogni giorno di più, non sembra in grado di rispondere all’esigenza di dare continuità a servizi essenziali per i cittadini. La necessaria riqualificazione dei servizi sanitari – aggiunge il portavoce del M5S – deve sempre garantire le giuste tutele in termini di tempestività e sicurezza, soprattutto nella capacità di trattare non solo le cronicità, ma anche le emergenze, dando risposte certe su tutto il territorio regionale”.
“Purtroppo, come più volte abbiamo avuto modo di dire, questa classe politica di centrosinistra e di centrodestra è espressione di un modo di gestire la cosa pubblica con logiche distanti dal cittadino e dai suoi fabbisogni. E a farne le spese in termini di disservizio e aumento del rischio sono sempre i pazienti e il personale sanitario che opera nella quotidianità con organici e mezzi sempre più scarsi”.
“Infine non può che essere definito becero allarmismo quello che fa l’assessore Telesca quando afferma che il referendum porterebbe alla paralisi delle nuove Aziende sanitarie con “un effetto devastante sui servizi ai cittadini”. Ricordiamo all’assessore – conclude Ussai – che in caso di esito positivo del referendum il presidente della Regione può ritardare l’efficacia dell’abrogazione fino a 60 giorni in modo da consentire l’approvazione di una norma che colmi il vuoto legislativo e che accolga – finalmente – le istanze dei cittadini del Friuli Venezia Giulia.