Siamo tanto basiti, quanto stupiti dal rinnovo dell’Aia, per ulteriori 8 anni, concesso alla centrale termoelettrica di Monfalcone. Non sono serviti a nulla anni di battaglie, di interrogazioni inevase, di discussioni e di dibattiti! Aria fritta anche la previsione inserita nel piano energetico regionale di riconversione della centrale! Inutili anche gli studi epidemiologici e biomonitoraggi lichenici! Nonostante le smentite di facciata dell’intera classe politica regionale, l’installazione dei “denox” (il sistema di abbattimento degli ossidi di azoto sui gruppi a carbone) ha portato infatti al rinnovo automatico dell’autorizzazione integrata ambientale. E così, per i prossimi 8 anni, i cittadini di Monfalcone e dei comuni limitrofi dovranno continuare a subire l’inquinamento provocato dalla centrale.
A questo punto crediamo debbano dimettersi tutti coloro i quali erano, probabilmente, a conoscenza di questa proroga ma sono stati ben attenti a rivelarla pubblicamente. Devono andare a casa tutti quelli, che ricoprendo incarichi istituzionali, hanno il dovere di conoscere le norme vigenti e le gravi ripercussioni che esse provocano al nostro territorio. In primis deve dimettersi il sindaco di Monfalcone che oggi ha inviato alla stampa un comunicato mieloso e inconsistente per affermare la sua contrarietà al rinnovo automatico dell’Aia. Dov’era il sindaco, tutore della salute dei cittadini, in tutto questo periodo? Dov’era quando abbiamo sollevato il problema? Perché l’amministrazione regionale e quella comunale non hanno chiesto il riesame dell’Aia sulla base di quanto emerso con gli studi di biomonitoraggio?
Asfaltare così in modo antidemocratico le comunità locali, i territori e quelli che cercano, come noi del MoVimento5 Stelle, di proporre delle soluzioni condivise, è una pratica molto vicina alla dittatura.
Per questo devono chiedere scusa ai cittadini di Monfalcone. Noi avevano segnalato per tempo che tutto questo poteva accadere. È triste dire che ancora una volta – purtroppo – abbiamo avuto ragione!