“Portare il centro di cottura dei pasti in Friuli Venezia Giulia è un obiettivo che abbiamo perseguito e che accogliamo positivamente. Un passo avanti che abbiamo chiesto con la mozione approvata a dicembre dal Consiglio regionale e che valorizza le produzioni locali e consente di migliorare i controlli sui processi di produzione e sulle materie prime”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, che ha presentato un’interrogazione sul tema della ristorazione ospedaliera a cui è stata data risposta oggi in aula. “Fa specie che, senza la nostra interrogazione non si sarebbe saputo nulla su un bando di gara che, secondo quanto annunciato dall’assessore Riccardi, sarà pubblicato entro la metà di aprile”.
“Non possiamo che essere soddisfatti di sentire che, nella predisposizione del bando, si terrà conto anche degli altri impegni assunti in quella mozione – continua Ussai -. Bene, quindi, che si voglia migliorare la qualità dei pasti, porre attenzione alla tutela ambientale, implementare un sistema di controllo costante della qualità del servizio e garantire la massima attenzione ai diritti dei lavoratori. Sorgono però dei dubbi sul rispetto di uno dei punti previsti dalla mozione, ovvero quello di mantenere il sistema di produzione con legame espresso o fresco-caldo dove già in dotazione. Con il centro regionale di cottura c’è il rischio di una delocalizzazione anche dove non necessario: per l’occupazione si poteva fare di più”.
“La preferenza del modello misto indicata dall’assessore lascia qualche perplessità – aggiunge il consigliere M5S -, anche perché Riccardi ha tirato in ballo lo studio da 36 mila euro, commissionato dall’allora Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi alla Fondazione scuola nazionale servizi, affermando che ‘è stato scartato perché impostato esclusivamente su un sistema fresco-caldo che avrebbe fatto lievitare i costi’. In realtà quello studio diceva proprio il contrario, sottolineando come il sistema fresco-caldo sia preferibile al cook and chill per costi, qualità e maggiore scelta di fornitori. Attendiamo di vedere il bando per valutare nel dettaglio come sarà strutturato il modello annunciato da Riccardi, visto che lo studio alla base del progetto non è stato ancora reso pubblico”.
“La previsione di un lotto unico nel bando di gara, annunciato per la metà di aprile, comporta l’assegnazione di tutta la ristorazione in FVG a un soggetto unico. Ci auguriamo si sia tenuto conto della questione di legittimità già sollevata dall’Autorità nazionale anticorruzione in altre regioni, per evitare di trovarci all’ennesimo rinvio della gara dopo dieci anni di proroghe. Siamo molto lontani dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa nello scorso settembre dall’assessore, che affermava di voler tornare alla cuoca della mensa dell’ospedale – conclude Ussai -. Parole dette, peraltro, meno di un mese dopo che era stato affidato uno studio di fattibilità per la realizzazione di un centro unico di cottura unico per tutto il Friuli Venezia Giulia”.