“In questo Assestamento si punta anche alla prevenzione e non possiamo che compiacerci del fatto che con una norma è stato dato seguito a un nostro ordine del giorno con cui chiedevamo che il test del dna fetale per le donne in gravidanza fosse sostenuto dal servizio sanitario regionale”. Ad annunciare l’importante stanziamento di risorse regionale per le campagne di screening neonatali é la Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.
“Si tratta di una norma di giustizia sociale, perché introducendo lo screening prenatale non invasivo garantiremo la possibilità a tutte le donne che ne abbiano bisogno di non sottoporsi a esami più invasivi e rischiosi come villocentesi e amniocentesi”.
“Non è giusto che chi non possa permettersi, in caso di rischio, i costi elevati di un test del dna fetale, debba sottoporsi ad esami con pericoli per la donna e per il nascituro, come l’amniocentesi. Non è ammissibile al giorno d’oggi, con un numero crescente di coppie che arrivano all’esperienza della gravidanza in età più avanzata, ci si debba trovare davanti al bivio che obbliga a scegliere tra la salute e la disponibilità economica. Per questo – conclude Capozzi – riteniamo doveroso sottolineare l’importante stanziamento di 1,5 milioni di euro già per l’anno 2024 contenuto all’interno del miliardario assestamento di bilancio di Luglio”.