“Abbiamo sostenuto la petizione presentata da 15 mila cittadini al Consiglio Regionale per chiedere la riapertura del Punto Nascita di San Vito al Tagliamento, perché si è deciso di chiudere un’importante risorsa territoriale disattendendo le prerogative di 15000 cittadini; assistiamo di continuo a cittadini che si uniscono per difendersi contro decisioni che mortificano i loro territorio”. Ad annunciare il sostegno al testo sottoscritto da 15 mila cittadini della bassa friulana pordenonese è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi intervenuta nella seduta odierna della III commissione consiliare che ha discusso la petizione per la riapertura del reparto.
“Questa commissione ricorre in un giorno che storicamente coincideva con quello della festa della mamma, perché in questa regione assistiamo continuamente agli allarmi relativi al calo demografico, ma in maniera del tutto contraddittoria assistiamo ai tagli di servizi proprio a mamme e famiglie”.
“Questa chiusura ancora oggi ha troppi lati opachi e risulta ancora incomprensibile capire quello che sottende questa decisione. Non si comprende se la causa sia nella insufficiente dotazione organica e nella contestuale presenza dei medici gettonisti, ma se fosse questa qualcuno dovrebbe spiegare perché i gettonisti creino pericoli solo a San Vito e non anche nelle altre strutture dove vengono impiegati”.
“Se davvero si vuole puntare sulla sanità pubblica basterebbe porre fine alla convenzione con la Clinica privata di Pordenone, per riaprire e potenziare le nostre strutture pubbliche, invece di chiuderle. Questo perché il valore delle nostre strutture va oltre il servizio offerto, danno un senso di comunità attorno al quale le persone si riconoscono e si affidano, con queste operazioni si sta tradendo proprio questo assunto”.