“Siamo alla quarta ondata della pandemia e ancora dobbiamo fare i conti con la sospensione di attività e con continue segnalazioni di tempi lunghissimi per ottenere prestazioni sanitarie”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.
“Solo per citare gli ultimi esempi, a Trieste ci è stata segnalata un’attesa di un anno per una risonanza magnetica di un malato oncologico – continua l’esponente pentastellato -, mentre a Udine ci sono persone che aspettano da due anni un intervento per ernia del disco e, anche confidando in una progressiva normalizzazione della situazione, l’attuale attesa è di almeno 8-10 mesi. Tempi che spingono i pazienti a rivolgersi al privato o fuori regione”.
“Attualmente, le Aziende sanitarie non hanno attivato i cosiddetti ‘percorsi di tutela’, previsti dalle normative regionali e nazionali, che autorizzerebbero ai cittadini a fare ricorso al privato accreditato regionale, facendosi rimborsare le prestazioni dall’Azienda sanitaria” spiega Ussai.
“Che il Covid non sia l’unico responsabile del mancato rispetto dei tempi di attesa lo certificano le apposite relazioni discusse la scorsa settimana in Consiglio regionale – conclude l’esponente M5S -. Se è vero che nel 2020 ha inciso pesantemente la pandemia, già nel 2019 si è registrato un importante calo rispetto all’anno precedente delle prestazioni rientranti nei tempi previsti (dall’80% al 72% per quelle da effettuare entro 10 giorni, dall’80% al 65% per le visite entro 30 giorni e gli esami strumentali entro 60). Dati evidentemente non attribuibili alla pandemia ma al fallimento della gestione di chi aveva promesso in campagna elettorale esami e visite anche in orario notturno, come accade in Veneto”.