“La ‘macchina da guerra’ per annientare gli attacchi mediatici e social sul sistema dell’emergenza/urgenza chiesta dall’assessore Riccardi ai responsabili dell’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute pare più che altro un modo per nascondere i tanti problemi dalla sanità regionale”. È il commento del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, all’incontro tra lo stesso Riccardi e i responsabili del Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche.
“Riccardi ha dimostrato in più occasioni di essere in imbarazzo davanti alle critiche ma, invece di occuparsi della soluzione ai problemi e di fare vera informazione nei confronti dei cittadini, pensa a come mettere il bavaglio a chi osa far emergere le criticità – rimarca Ussai –. Come sosteniamo noi da tempo, anche il sindacato degli infermieri ha ribadito come le difficoltà di oggi siano le stesse che esistevano sotto la Giunta Serracchiani. E a pagarne il prezzo sono gli utenti e gli operatori che non sono messi nelle condizioni ottimali per lavorare”.
Dall’incontro, in particolare dagli interventi del direttore generale di Arcs, Francesco Nicola Zavattaro, e del direttore sanitario Michele Chittaro, “è emerso inoltre quanto avevamo prefigurato già qualche mese fa – aggiunge l’esponente M5s – ovvero la volontà di centralizzare il sistema dell’emergenza/urgenza attraverso un Dipartimento interaziendale facente capo ad Arcs. L’obiettivo è avere protocolli condivisi ed evitare, ad esempio, che si possano togliere o mettere automediche o ambulanze a piacere come accaduto recentemente a Latisana: fatto che avevamo prontamente denunciato e che l’assessore aveva invece cercato maldestramente di coprire”.
“Dalle parole degli operatori si confermano i problemi che continuiamo a denunciare, dalla mancanza di coordinamento tra i database di Nue 112 e Sala Operativa Regionale Emergenza Sanitaria alla carenza di personale, dall’impreparazione in caso di maxiemergenze alla formazione di chi opera sui mezzi di soccorso. A dimostrazione – conclude Ussai – che in un anno di centrodestra è cambiato poco o nulla”.