«I politici regionali e nazionali di Pd, Pdl e Lega Nord (Scelta civica si è già sciolta) farebbero bene a incontrare i lavoratori di Reana del Rojale che questa mattina hanno scioperato manifestando davanti al loro punto vendita contro la scelta della ditta di avviare un’ulteriore svendita». Il portavoce pentastellato in Consiglio regionale, Cristian Sergo, continua la battaglia del MoVimento 5 Stelle Fvg contro le liberalizzazioni selvagge del commercio che hanno permesso il proliferare dei centri commerciali nel Friuli Venezia Giulia, dando vita a una concorrenza non più sostenibile dalle altre attività imprenditoriali.
«Come sanno bene i nostri elettori, sono due anni che ci battiamo contro gli allargamenti dei centri commerciali e contro le liberalizzazioni del governo Monti. Due anni fa, poche settimane dopo il nostro insediamento, avevamo chiesto alla giunta Serracchiani di non approvare il raddoppio dell’Outlet Village di Palmanova. All’epoca la politica rispose che non si poteva fare nulla – sottolinea Sergo -. Oggi invece si fanno annunci tardivi in senso contrario».
«Un anno e mezzo fa avevamo chiesto che venissero cancellate le norme che han permesso ai centri commerciali di rimanere aperti 7 giorni su 7 e, volendo, anche ventiquattro ore al giorno. Il caso del Mercatone Uno – incalza il portavoce M5S – è la dimostrazione del fallimento del “sempre aperto”. Infatti, come gli altri venditori di mobili il negozio di Reana, ancor prima del Decreto Salva Italia di Monti, poteva rimanere aperto anche la domenica».
«Solo un mese fa con una interrogazione scritta – conclude Sergo – abbiamo chiesto alla giunta Serracchiani di occuparsi di questa vicenda stando al fianco dei lavoratori che stanno vivendo una situazione drammatica. Dopo due giorni c’è stata la pronta risposta dell’assessore Panariti. Ora però dopo la decisione di mettere in “Svendita” solo alcuni negozi, tra cui quello di Reana, a questi lavoratori non servono annunci e pacchi sulla spalla, servono le scuse per le politiche sbagliate dei propri partiti (ovviamente non solo in Regione) e risposte certe per un futuro tutt’altro che roseo. In questo contesto, la cosa che fa più male è il silenzio dell’assessore al Commercio».