«Sono trascorsi già tre anni da quando il Consiglio regionale approvò la petizione, presentata da ben 11 mila cittadini del Friuli Venezia Giulia, finalizzata ad ottenere il ripristino dei trattamenti di angioplastica nei pazienti con sclerosi multipla all’intero del servizio sanitario regionale e la promozione dell’avvio di centri multidisciplinari per la diagnosi e la cura della “Ccsvi”. Sembra incredibile ma la Regione non ha ancora autorizzato a riprendere gli interventi di angioplastica disostruttiva delle vene giugulari nei malati di sclerosi multipla affetti da questa grave patologia». La denuncia è del portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai, che ha depositato una interrogazione per chiedere alla giunta Serracchiani quando verrà colmata questa lacuna che penalizza molte persone.
«A causa di questa situazione e in assenza di terapie erogate dal Servizio sanitario regionale, numerosi pazienti sono costretti, infatti, a recarsi in altre regioni o addirittura all’estero, spesso presso strutture private senza alcuna credenziale oppure ancora presso strutture pubbliche con tempi d’attesa molto lunghi e con inevitabili costi di viaggio e disagi molto pesanti. Tutto questo – sottolinea Ussai – per ottenere una prestazione sanitaria che successivamente verrà comunque rimborsata dal Friuli Venezia Giulia. Un controsenso che non è più accettabile».
«Senza dimenticare poi che la nostra regione, a fine 2014, è rimasta esclusa dalla sperimentazione clinica “Brave Dreams”, promossa dal’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e guidata dal prof. Zamboni. Nonostante la volontà – a parole – di partecipare a questo studio, i costi sostenuti per la formazione dei medici e l’acquisto delle strumentazioni diagnostiche nonché la promessa di coinvolgere una sessantina di pazienti del Friuli Venezia Giulia, i due centri neurologici di Trieste e Udine non sono stati in grado di far parte di questo importante progetto scientifico. Un fallimento che la giunta Serracchiani non ha ancora voluto spiegare pubblicamente».
«L’angioplastica dilatativa (Pta) è una tecnica chirurgica collaudata da decenni, comunemente applicata e considerata a basso rischio – ricorda il portavoce M5S -. Sebbene gli studi scientifici non abbiano ancora confermato in modo univoco la sua efficacia nella cura della sclerosi multipla, questo trattamento rappresenta però una speranza per il miglioramento della qualità della vita, in particolare per quei malati in cui non si sia dimostrata efficace la terapia farmacologica».
«L’esecutivo regionale dia finalmente una risposta chiara agli 11 mila cittadini che hanno sottoscritto la petizione e al Consiglio regionale che l’ha approvata con il chiaro intento di ripristinare subito – e non dopo anni – queste cure per non costringere – conclude Ussai – chi già vive una situazione difficile a cercare lontano da casa una speranza in un futuro migliore».