“Il reparto di rianimazione a Gorizia rimane aperto finché a Trieste e Udine reggono i numeri relativi ai pazienti in terapia intensiva. Una spada di Damocle che non tranquillizza un territorio che rischia di trovarsi temporaneamente senza importanti servizi”. Lo rimarca la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, che ha presentato un’apposita interrogazione a cui l’assessore Riccardi ha dato risposta oggi in aula.
“Tra le ipotesi al vaglio di Asugi – afferma Dal Zovo – c’è quella di chiudere il reparto di rianimazione a Gorizia per trasferire il relativo personale, in particolare gli anestesisti, a Trieste nel caso di attivazione di nuovi posti Covid. Una situazione che, a turno, si starebbe già verificando”.
“Secondo quanto affermato dall’assessore, Asugi sta vagliando diverse possibilità in caso di pressanti necessità di posti in terapia intensiva, ricordando come già durante la prima ondata Gorizia sia stata riconvertita in reparto Covid – sottolinea la capogruppo M5S -. Una situazione che, secondo Riccardi, non si è ancora verificata ma che potrebbe anche presentarsi nelle prossime settimane”.
“Naturalmente ci auguriamo che la situazione non peggiori ma, nella malaugurata ipotesi che siano necessari nuovi accorgimenti, abbiamo capito che a farne le spese sarà l’Alto Isontino, con la chiusura, seppur provvisoria, della rianimazione a Gorizia, reparto fondamentale per assicurare il diritto alla salute di un intero territorio. Fa specie il silenzio assordante del sindaco di Gorizia, su questa paventata ipotesi – conclude Dal Zovo – che impatterebbe direttamente e soprattutto sulla comunità che lui amministra”.