“Coinvolgere la scuola sul tema dell’autonomia differenziata appare un azzardo anche solo a livello concettuale”.
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi
(M5S), aggiungendo che “consentire che la nostra Regione gestisca
autonomamente un aspetto di competenza statale, come quello
scolastico, rischia di essere discriminante per molti operatori
del settore. Avremmo concorsi non più nazionali, ma territoriali,
dove verrebbero reclutati docenti con trattamento economico
diversificato rispetto ad altre regioni, oltre che una
conseguente diversificazione dell’offerta formativa agli
studenti”.
“La scuola pubblica statale – spiega l’esponente pentastellata –
è un pilastro del nostro Paese per garantire eguaglianza e
libertà. Regionalizzare la scuola significa minare l’unità che in
ambito culturale non dovrebbe venir meno e si disgregherebbe la
sua istituzione più rappresentativa”.
“La tutela e l’insegnamento linguistico, aspetti sui quali ci
dobbiamo battere per conservare integra la nostra specialità, non
possono andare a braccetto – conclude Capozzi – con la
regionalizzazione dell’ufficio scolastico, che porta a un effetto
diverso: quello di aumentare e creare disparità”.