SERRACCHIANI BOCCIATA DAL TAR

“Nonostante fosse presente, la presidente Serracchiani anche questa mattina – come sempre – ha delegato i suoi assessori a replicare alle interrogazioni a risposta immediata. Per rispondere alla nostra interrogazione sull’annullamento, da parte del Tar, del decreto del direttore generale con il quale era stato disposto il distacco di una dipendente che lavorava per l’Avvocatura, ha scelto l’assessore Gianni Torrenti, che ringraziamo per essere sempre disponibile. Riteniamo però grave la risposta che ci è stata data. Il povero e imbarazzato assessore ha risposto, infatti, affermando che l’Avvocatura ha poco personale ed è per quello che si ricorre ad affidamenti esterni per difendere la Regione. Ma allora perché, pur nella consapevolezza che manca personale, si dispone lo spostamento di un avvocato, dalla stessa Avvocatura alla Segreteria particolare della presidente Serracchiani?” chiede la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo.

“Questo spostamento, doveva garantire alla presidente, – come ha confermato lo stesso Torrenti – in modo continuativo e con piena disponibilità di tempo la consulenza legale sulle pratiche legali collegate anche all’attività commissariale della presidente del Friuli Venezia Giulia. Uno spostamento, imposto dall’alto senza interpellare l’Avvocatura e senza valutare minimamente le ripercussioni, che giustamente è stato impugnato dallo stesso dirigente che guida questa struttura”.

“Gli atti che riguardano l’organizzazione, devono “efficientare” la macchina amministrativa della Regione e non certo arrecare un pregiudizio al suo funzionamento. Questo atto, invece, ha influito in maniera pregiudizievole sull’assetto organizzativo/gestionale dell’Avvocatura della Regione e ha leso le prerogative organizzative di spettanza dell’avvocato capo, il quale è stato privato del potere di disporre, sotto la propria responsabilità e in assoluta autonomia, l’assegnazione delle diverse pratiche, anche consultive, agli avvocati in forza alla struttura”.

“Con questo spostamento, la Presidente, intendeva far svolgere una attività di consulenza legale – ricordiamo – di competenza dell’Avvocatura regionale a un ufficio diverso da quello legale. Una circostanza aggravata dal fatto che recentemente l’esecutivo regionale, sempre su proposta della presidente, abbia scelto di affiancare alla difesa istituzionale assicurata dall’Avvocatura della Regione un professionista esterno – il professore universitario e avvocato Fabio Padovini – per la costituzione in giudizio avanti al Tribunale di Trieste”.

“Osservando queste decisioni è lecito chiedersi quale fiducia abbia Debora Serracchiani nei confronti dell’Avvocatura, una struttura istituita in modo specifico per la trattazione esclusiva e stabile degli affari legali del’ente. E soprattutto, quale fiducia ha nei confronti dell’avvocato capo che deve coordinare e assicurare unità di indirizzo all’attività consultiva di spettanza dell’Avvocatura regionale a favore della Presidenza della Regione?”.

“Ciliegina sulla torta l’aspetto economico della faccenda. Non possiamo infatti trascurare il pregiudizio economico derivato alla Regione visto che l’amministrazione sarà tenuta a rimborsare al ricorrente il contributo unificato nella misura versata. Ora la giunta ha disposto di impugnare la sentenza. Vedremo – conclude Ilaria Dal Zovo – se il Consiglio di Stato darà ragione o meno alla presidente”.