Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la mozione del MoVimento 5 Stelle per la presa in carico post-guarigione e per l’attivazione dei percorsi di follow-up per le persone che hanno contratto il Covid. “Non possiamo che essere soddisfatti per l’esito del voto e per la sottoscrizione del documento da parte di tutta l’aula” commenta il consigliere Andrea Ussai, primo firmatario.
“Parliamo di una tematica importante che riguarda molte persone: le evidenze scientifiche disponibili spiegano che un positivo su cinque sviluppa sintomi che persistono per un periodo maggiore o uguale a cinque settimane – ricorda Ussai -. Parliamo di problemi estremamente vari: la più frequenti è l’astenia ma si verificano anche conseguenze respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, muscolo-scheletriche, per fare alcuni esempi”.
“A fine gennaio Asugi ha attivato un ambulatorio ad hoc, ma crediamo non debba essere un’iniziativa sporadica – aggiunge il consigliere M5S -. Occorre invece attivare percorsi di presa in carico e monitoraggio uniformi su tutto il territorio regionale, non limitando l’accesso a soli pazienti ospedalizzati o inviati dal Dipartimento di prevenzione e della medicina del lavoro. Serve quindi un approccio multisciplinare che garantisca continuità assistenziale, coinvolgendo i medici di medicina generale, i servizi di riabilitazione e quelli specialistici”.
“Abbiamo condiviso la proposta di inserire le linee di indirizzo per la presa in carico post guarigione, compresi i percorsi di follow up, all’interno del Piano regionale di assistenza territoriale e ospedaliera, anche senza una delibera ad hoc, come aveva fatto la Regione Toscana già a luglio dello scorso anno – sottolinea l’esponente pentastellato –. Non è importante la forma, ma raggiungere l’obiettivo di dare indicazioni omogenee alle Aziende sanitarie e, soprattutto, risposte ai cittadini”.
“Nella nostra mozione avevamo chiesto che le prestazioni di follow-up non siano soggette a ticket, in quanto finalizzate alla tutela della salute collettiva in situazione epidemica. L’assessore Riccardi ha proposto di chiedere un apposito codice di esenzione a livello nazionale. Un’indicazione che abbiamo accettato – conclude Ussai -, con la speranza che sia un intervento tempestivo in modo da non gravare sui pazienti”.